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Bombe carta contro la Camera Tentata aggressione a Ronchi

Fuori da Montecitorio i violenti di Cobas e Cgil. Nel mirino l'ex ministro. Poi le cariche della polizia tra fumogeni e fuochi d'artificio

Andrea Tempestini
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Cgil, Cobas e militanti di Rifondazione Comunista infiammano la piazza e cercano l'assalto a Montecitorio, mentre in aula alla Camera si vota la manovra. Il primo a finire nel mirino è stato Andrea Ronchi, bersagliato con insulti e anche con un gavettone: "Siete la vergogna dell'Italia, cialtroni di m...", ha risposto l'ex futurista allontanandosi dopo la tentata aggressione. Poi i manifestanti hanno fatto anche esplodere alcune bombe carta, dei fumogeni e anche dei fuochi d'artificio. La polizia, in assetto antisommossa, ha effettuato le prime cariche. Manifestanti dispersi - Subito dopo aver allontanato i manifestanti da piazza Montecitorio, la polizia ha formato una sorta di 'zona cuscinetto' tra la Camera e piazza del Pantheon, dove è confluito il corteo che poi si è spostato verso piazza della Minerva e successivamente verso Torre Argentina. Un gruppo di poliziotti ha seguito il corteo in direzione di Corso Vittorio, a distanza di un centinaio di metri. In testa al gruppo di manifestanti gli striscioni di Cobas e Rifondazione. Dopo i momenti di tensione a Montecitorio successivi al lancio di petardi, vernice e organi di animali, tra cui un fegato e un cuore, sono rimasti per terra quattro motorini, qualche bandiera, alcuni bidoni della spazzatura. Molti commercianti hanno abbassato le saracinesche. La situazione sembra essere ritornata alla calma Insulti a Ronchi - L'assalto ad Andrea Ronchi era cominciato quando l'ex ministro del governo Pdl si era avvicinato ai manifestanti per chiedere loro che cosa non andasse. Ma i pasdaran di Cobas e Cgil, per tutta risposta, hanno soltanto cercato di aggredirlo fisicamente, per poi ripiegare sugli insulti e un gavettone. "Ci state tagliando, tagliatevi anche voi", gridavano i manifestanti. Poi la situazione è degenerata, con vari cori, l'acqua, e altre offese.

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