Confusi Matrimoni, nozze gay e Costituzione Massimo D'Alema fa arrabbiare la sinistra
In una intervista con Zoro aveva detto: "La Cotituzione prevede solo unioni etero". E' polemica, poi si rimangia tutto
Esplode la polemica tra Massimo D'Alema il mondo gay. Il compagno Massimo, intervistato a Ostia da Diego Bianchi, meglio conosciuto come Zoro, aveva espresso la sua contrarietà verso i matrimoni omosessuali. Il matrimonio, "come è previsto dalla Costituzione del nostro Paese - ha detto il presidente del Copasir -, è l'unione tra persone di sesso diverso finalizzata alla procreazione". Ma non appena il mondo omosessuale di sinistra gli si è rivoltato contro, Paola Concia in testa, lui si è rimangiato tutto: "Non ho mai inteso dire che i matrimoni gay sono contro la Costituzione". E L'Unità corre subito in suo aiuto: "E' stato un equivoco". "Solo matrimoni etero in Costituzione". D'Alema su LiberoTv Unioni di fatto "fuori dal matrimonio" - A guardare il video dell'intervista, invece, sembra proprio che di "equivoco" non si tratti. D'Alema ha espresso la sua rispettabile opinione. E ritrattare non ha senso. Alla richiesta di Zoro di prendere posizione sulle unioni gay, l'ex presidente del Consiglio - in evidente stato di imbarazzo - dice: "Io sono favorevole al riconoscimento dei diritti". E poi cita la nostra Costituzione, affermando chiaramente che la Carta nazionale non prevede matrimoni tra persone dello stesso sesso, ma solo quelli uomo-donna. D'Alema si dice d'accordo alle unioni di fatto, ma "fuori dal matrimonio". E poi difende i cattolici che "ritengono il matrimonio un sacramento"."Il loro sentimento - sottolinea - va rispettato". "'A Massimo, e di' qualcosa di sinistra!" - Trattandosi di un uomo di sinistra come D'Alema, queste parole hanno fatto certamente notizia. Ma lui ne ha fatta una più grossa. Rimangiandosi tutto e tornando sui suoi passi. Davanti al montare della polemica sui giornali e tra le associazioni omosessuali, con il rischio di passare per un insensibile arrogante, l'ex Pci ha chiesto incredibilmente perdono: "Chiedo scusa se ci sono stati riferimenti rozzi al dettato costituzionale e se ho creato un equivoco. Non ho mai inteso dire che la Carta proibisce il matrimonio gay, cosa che per altro non urta la mia sensibilità". E si difende: "Polemica esagerata, ho sempre sostenuto i diritti degli omosessuali contro ogni forma di discriminazione e omofobia". Ma sui social network c'è già qualcuno che scrive: "'A Massimo, e di' qualcosa di sinistra!".