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Scalfari esce per Mondadori Ecco perché non protestava

Il padre di Repubblica pubblicherà la sua opera omnia con la casa editrice del Cav. Sul caso Cane non fiatò: coincidenza?

Andrea Tempestini
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Tenetevi forte. Allacciate le cinture di sicurezza. Sì, proprio lui, il barbuto Eugenio Scalfari a braccetto con Silvio Berlusconi. Già, il fondatore e padre di Repubblica pubblicherà niente meno che con Mondadori. Dopo Mann, Zola, Machado, Arbasino, Bonnefoy e Ungaretti arriva proprio lui, il canuto Scalfari. Il prossimo numero della collana Meridiano, inserito nell'uscita strenne - ossia la più importante di tutto l'anno - sarà dedicato sostanzialmente, cosa più cosa meno, all'opera omnia di Eugenio. Cortocircuito - Proprio lui. Lo stesso Scalfari che fondò quello che per definizione è il giornale della sinistra, quel La Repubblica con cui ogni domenica ci colpisce col suo sermone. Proprio lui, il braccio destro dell'ingegner Carlo De Benedetti - tessera numero uno del Partito Democratico - affiderà la pubblicazione delle sue opere alla casa editrice del premier, gestita in prima persona da un'altra sua fiera avversaria, Marina Berlusconi (da tempo in rotta con lo scrittore Roberto Saviano, una delle firme più prestigiose di Repubblica). Guarda caso... - Se già la storia è in sé peculiare, a riguardarla col senno di poi diviene ancor più succosa. Pochi giorni fa Andrea Cane è stato defenestrato da Mondadori. Era il responsabile della saggistica della casa editrice, sacrificato nell'ambito di una riorganizzazione del settore in due tronconi: saggistica italiana e quella straniera. Secondo alcune voci al suo posto potrebbe arrivare Sandro Bondi. Ma questo non conta. Quello che conta, invece, è che attorno al dottor Cane si è stretta una fitta schiera di intellettuali, che ne rivendicavano i meriti editoriali. La lettera aperta in difesa dell'ormai ex uomo Mondadori recava le firme in calce di Giovanni Sartori, Pietro Citati, Pasquale Chessa, Stefano Bartezzaghi, Mario Pirani, Corrado Augias, Michela Marzano, Tiziano Sclavi, Vittorio Zucconi, Lorenza Foschini, Carlo Fruttero, Vito Mancuso, Roberto Cotroneo, Marco Vigevani. Un vero pantheon di intellettuali (di sinistra). Ne mancava, putacaso, proprio uno. Eugenio Scalfari? Sì, proprio lui.

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