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Informazione Dieci filmati per i dieci anni: dalla diretta col mondo alla morte di Osama

L'occhio dei mass media indugiò sull catastrofe che arrivò in tutte le nostre case. E con lei un decennio di battaglie

Giulio Bucchi
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Lo definirono il "giorno che ha cambiato la storia". Di sicuro, l'11 settembre 2001 ha cambiato il presente e il futuro di almeno un paio di generazioni. E' ancora presto per dirlo, ma l'attentato che provocò la morte di 3.000 persone a New York ha rivoluzionato il modo di pensare dell'Occidente. Terrorismo islamico, guerra permanente, ridimensionamento delle libertà individuale in  cambio della sicurezza collettiva: tutti concetti divenuti familiari dopo che gli aerei dirottati da 19 uomini di Al Qaeda e fatti schiantare contro Torri Gemelle e sul Pentagono, a Washington, hanno messo la parola fine sul mito della nostra inattaccabilità. Ma, ed è cronaca, l'11 settembre ha cambiato per sempre anche il modo di concepire l'informazione. Per la prima volta, sia per il luogo sia per le nuove tecnologie, la guerra è arrivata in diretta in tutto il mondo. Il secondo aereo che si schianta sotto gli obiettivi della Cnn e di tanti reporter amatoriali, improvvisati tali a Manhattan. E poi internet, a dare voce e vista alle ricostruzioni postume. Le tv e i siti web a informare subito dell'accaduto, prima e meglio dei giornali. Da allora, 10 anni di eventi mediatici, dalla guerra in Iraq alla cattura di Saddam Hussein, fino alla morte di Osama Bin Laden, la mente dell'11 settembre. Su LiberoTv abbiamo provato a riassumere la storia di quel dramma in 10 video: ufficiali e non, amatoriali e professionali, dalla tv al cinema. Perché quel giorno è cambiata sì la storia, ma anche l'informazione. 2001-2011: DIECI ANNI IN DIECI VIDEO L'attacco - Dell'attentato di New York ci sono migliaia di video. Quelli ufficiali, girati dalle telecamere dei principali network, fino a quelli amatoriali, girati dalle persone che erono lì in quel momento. Abbiamo scelto proprio uno di questi ultimi per sintetizzare ciò che accadde mattina di 10 anni fa. Torri Gemelle in fuoco, usa sotto attacco I complottisti - Da Michael Moore con il documentario Farenheit 9/11 fino ai centinaia di più o meno credibili analisti: in moltissimi hanno cercato di svelare "la verità" sull'attentato. Bush, la Casa Bianca, servizi segreti deviati, gli ebrei, gli Ufo: a turno, tutti sono stati indicati come i reali colpevoli. Da Bush agli Ufo: chi c'è dietro l'11 settembre Ground Zero - Da cuore della finanza a centro della reazione. Dove c'erano le Torri Gemelle, oggi c'è un memoriale e domani sorgerà un complesso ancora più grandioso. Gli Stati Uniti hanno provato a rialzarsi partendo da qui. Quelle torri di luce che riempiono il vuoto George W. Bush - Molti ricordano il presidente americano George W. Bush come il leader inadeguato "intrappolato" in una scuola elementare della Florida mentre gli Usa erano sotto attacco. Ma c'è un altro presidente: quello che il 14 settembre va a Ground Zero e invoca la reazione del suo popolo. Quel discorso che ha guidato la riscossa Guerra al terrore - Il 20 settembre 2001, davanti al Congresso, Bush parla di "Guerra al terrore". Da lì inizia per il mondo lo stato di "guerra permanente" contro il terrorismo islamico. "Non finirà  - avverte il presidente Usa - fino a quando ogni gruppo terroristico di portata globale sarà trovato, fermato e sconfitto". E il mondo scoprì la guerra al terrore Osama Bin Laden - Parlare di terrorismo significa, per 10 anni, parlare di Osama Bin Laden. Ma il leader di Al Qaeda era già noto agli esperti di intelligence dagli anni Ottanta, quando guidava la lotta anti-sovietica in Afghanistan. Poi la fatwa agli imperialisti americani. L'intervista del reporter della Cnn Peter Arnett, nel marzo 1997, apparve poi un'inquietante anticipazione di quello che sarebbe accaduto. La prima intervista allo sceicco del terrore Saddam Hussein - Insieme a Osama, l'altra icona del terrore è diventato Saddam Hussein. Per catturarlo, gli Usa hanno promosso la seconda guerra del Golfo, nel 2003. Il dittatore iracheno viene catturato nel dicembre dello stesso anno con un blitz testimoniato dalle telecamere. Anche in questo caso, come per l'11 settembre per Al Qaeda, il video diventa un'arma di propaganda fenomenale. La guerra in Iraq e la cattura del Raìs Le barbarie - Video-propaganda sono state anche le esecuzioni di civili occidentali da parte di terroristi afghani, pakistani e iracheni. Dal giornalista americano David Pearl al giovane imprenditore Nick Berg, fino ai 12 nepalesi massacrati in Iraq. Anche l'Italia ha pagato il conto. Tristemente famosa la fine del contractor Fabrizio Quattrocchi, finito con un colpo di pistola alla testa il 14 aprile 2004. Bendato, davanti alla videocamera dei suoi aguzzini, dirà: "Vi faccio vedere come muore un italiano". Quattrocchi e la morte di un italiano La satira - Uno dei capisaldi della cultura occidentale è che delle tragedie si può, anzi si deve anche sorridere. Tra vignette, caricature e parodie, un esempio l'abbiamo in casa. Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu disegnano un irriverente ritratto della coppia di terroristi più celeb re della storia, Saddam e Osama. Se anche Osama e Saddam fanno ridere Obama e Osama - Il cerchio si chiude il 2 maggio 2011. Il successore di Bush Barack Obama raccoglie i frutti di 10 anni di caccia all'uomo e annuncia, in diretta tv, la morte di Osama Bin Laden: "Il mondo è un posto migliore. Giustizia è fatta". Barack completa la missione: Osama è morto

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