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Maroni, allarme No-Tav: "Questi vogliono uccidere"

Il ministro dopo gli scontri nella notte: "Me lo ha confermato il sindacato di polizia". Poi su Battisti: "Avrebbe bisogno di un Tso"

Andrea Tempestini
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Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, lancia l'allarme: "Ho sentito che il sindacato di polizia Sap dice che questi hanno intenzione di uccidere: io temo sia così, perchè quando si prendono le bombe carta, le molotov, i massi da lanciare addosso a poliziotti e carabinieri si ha intenzione di uccidere". Nel mirino del ministro leghista ci finiscono i militanti No-tav, che nella notte passata sono tornati a manifestare a Chiomonte. "Lo avevo detto e lo ribadisco - ha aggiunto Maroni -: questa è la mia opinione". La guerriglia - Circa trecento manifestanti incappucciati hanno dato vita nella notte di venerdì a una vera e propria guerriglia, tagliando le recinzioni dei cantieri per l'Alta velocità e bloccando, per alcune ore, l'autostrada A32 Torino-Bardonecchia. Per respingere i violenti  attacchi, le forze dell'ordine hanno usato anche gli idranti, oltre ai lacrimogeni. E due manifestanti sono stati fermati. Si tratta di due donne, una di 20 anni originaria della provincia di Trento, l'altra di 38 della val di Susa. La situazione è precipitata quando alcuni manifestanti, dopo aver tentato di tagliare le reti di recinzione del cantiere dell'Alta velocità, hanno iniziato a lanciare pietre e oggetti contro le forze dell'ordine che presidiano l'area. Gli attacchi sono proseguiti fino a tarda notte. E intorno all'una sono intervenuti anche i vigili del fuoco per spegnere un incendio che si era sviluppato in un boschetto nei pressi della galleria di Giaglione. Contro queste violenze, il ministro dell'Interno ha lanciato l'allarme. Su Cesare Battisti - Un Maroni a tutto campo, poi, ha spostato la mira su Cesare Battisti, ex militante dei Proletari armati per il comunismo (Pac) condannato in Italia a quattro ergastoli, ma che sfugge alla giustizia grazie alla connivenza delle istituzioni brasiliane.  "Battisti avrebbe bisogno di un Tso (Trattamento sanitario obbligatorio, ndr). Spero che si riesca a riportarlo in Italia e non escludo che questo possa avvenire", ha continuato Maroni.  Venerdì l'ex terrorista in una intervista dal Brasile ha chiesto "perdono" per le vittime degli attentati in Italia e ha ammesso le proprie "responsabilità politiche". Ma non si è assunto alcuna responsabilità "diretta" per quegli omicidi, né tantomeno si è detto "pentito". 

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