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Ratzinger sull'11 settembre: Papa scrive agli americani

All'arcivescovo di New York: "Atto fu ancora più grave perché in nome di Dio. Nessuna circostanza può giustificare il terrorismo"

Costanza Signorelli
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A poche ore dal decimo anniversario dell'11 settembre, il Santo Padre Benedetto XVI scrive all'arcivescovo di New York, Timothy Dolan. Un messaggio di speranza e fiducia nei confronti del popolo americano ma anche un monito affinché si ricordi che  "la tragedia di quel giorno - si legge nella lettera invia dal Pontefice - è aggravata dalla pretesa degli attentatori di agire in nome di Dio. Ancora una volta - specifica il Papa -, deve essere inequivocabilmente affermato che nessuna circostanza può mai giustificare atti di terrorismo". "Speranza e misericordia" - Non è la prima accasione in cui Benedetto XVI sottolinea con decisione che non si può usare la violenza in nome di Dio. Perché "ogni vita umana", si legge ancora nel messaggio, "è preziosa agli occhi di Dio e non va risparmiato alcuno sforzo nel tentativo di promuovere nel mondo un genuino rispetto per i diritti inalienabili e la dignità delle persone e dei popoli dovunque essi siano". Così, il Santo Padre rivolge il suo pensiero proprio alle "tante vite innocenti" perse in quel "brutale attacco" e le affida "alla misericordia infinita di Dio" invocando la consolazione su quanti sono stati colpiti dalla perdita dei propri cari. Non mancano parole di lode per il popolo americano "per il coraggio e la generosità che ha dimostrato nelle operazioni di soccorso e per la sua prontezza nell'andare avanti con speranza e fiducia". Infine, Benedetto XVI innalza la sua "fervente preghiera" affinchè "un fermo impegno per la giustizia e una cultura globale di solidarietà contribuisca a liberare il mondo delle rivendicazioni che così spesso danno luogo ad atti di violenza" e nello stesso tempo "crei le condizioni per una maggiore pace e prosperità, offrendo un futuro più luminoso e più sicuro".

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