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Parassiti Calearo via dalla politica (quasi): prima incassa 3.100 euro di pensione (a vita)

L'ex Pd annuncia l'addio a Montecitorio a fine Legilsatura, assicurandosi così l'indennità da parlamentare

Lidia Baratta
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L'ultima di Massimo Calearo è che a fine Legislatura lascerà i banchi di Montecitorio per tornare a fare il manager. Lui, che doveva essere il volto nuovo della sinistra imprenditrice, decide di gettare la spugna. Sì, ma solo dopo aver maturato il diritto alla pensione parlamentare. Che, in questo caso, ammonta a circa 3.100 euro. Questo è quanto percepirà l'ex presidente di Federmeccanica, una volta compiuti i 65 anni, se il governo Berlusconi dovesse arrivare a fine mandato. Candidato di Veltroni - Dobbiamo ringraziare Walter Veltroni se Calearo occupa oggi una delle poltrone della Camera dei deputati. Fu l'ex sindaco di Roma a proporlo come capolista per il Parito democratico nel marzo 2008: erano i giorni in cui Uolter l'africano aveva cercato - fallendo - di sostituirsi al Cavaliere alla presidenza del Consiglio. Così, l'imprenditore vicentino, presentato tra i volti nuovi "capaci e competenti" del Pd, diventò anche componente della Commissione per le attività produttive, commercio e turismo.   Calearo e i Responsabili - Dopo la vittoria di Pier Luigi Bersani alle primarie democratiche, le cose presero una piega diversa. Calearo decise di lasciare il Pd,  dichiarando di "non essere mai stato di sinistra", per poi accoppiarsi con Francesco Rutelli e Bruno Tabacci fondando la malconcia Alleanza per l'Italia. Ma anche casa Api non andò a genio al ribelle Calearo. Per cui abbandonò Rutelli e passò nella maggioranza nel gruppo Popolo e territorio. Fino alla sua ultima creazione: il Movimento di Responsabilità Nazionale, fondato in compagnia di Bruno Cesario, anche lui ex Pd, e dell'ex dipietrista Domenico Scilipoti. Con loro ha dato vita a numerose battaglie per fare della politica una 'cosa' pulita. E tra le crociate,  guarda caso, c'era anche quella contro le cospicue pensioni dei parlamentari.   Il servizio civile - E ora, dopo tutta questa trafila, decide di lasciare? "Le sembra politica quella che si sta facendo in Parlamento? A me non sembra", ha dichiarato l'ex compagno Calearo a Lettera43.it. "Ho fatto un periodo di servizio civile, che finirà, perché sono convinto che la politica vada fatta a tempo". Sì, però meglio aspettare di mettere nel cassetto la pensione da 3.100 euro. A vita. "La principale preoccupazione di tanti deputati è conquistare il diritto alla pensione", aveva dichiarato Calearo soltanto qualche mese fa. Perché, allora, se è così deluso da Montecitorio, non si ritira subito? Non ora, risponde lui, perché si sta "occupando di imprese e commercio". E, soprattutto, sta "conducendo battaglie per la difesa del made in Italy". In verità, deve ancora maturare il diritto all'indennità perenee. Pensioni in titoli di Stato - E con i Responsabili come andrà a finire? La nostra proposta è "massimo tre mandati e poi si va a casa", ha spiegato. "E proponiamo che oltre i 10 mila euro la pensione dei parlamentari venga investita in titoli di Stato per ripianare il debito pubblico". Appunto, oltre 10 mila euro. Non certo i suoi 3.100 euro.

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