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Nitto Palma: "Accertamenti sulle toghe di Napoli"

Affaire Lavitola. Il Pdl al contrattacco chiede un'ispezione per la fuga di notizie. Guardasigilli si limiterà a chiedere informazioni ai pm / Verbali

Andrea Tempestini
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Il Pdl passa al contrattacco. Nel mirino la procura di Napoli e la fuga di notizie che, con svizzera precisione, stanno infangando il premier, Silvio Berlusconi, coinvolto nell'affaire Tarantini-Lavitola. Così i deputati del partito Enrico Costa - capogruppo in commissione Giustizia - e Manlio Contento, in un'interpellanza urgente appena depositata alla Camera, chiedono al Guardasigilli Francesco Nitto Palma di disporre subito un'ispezione alla procura di Napoli. L'obiettivo è quello di far luce sulle talpe presenti nel pool che hanno spifferato intercettazioni non ancora depositate e non ancora a disposizione delle parti. Secondo le prime indiscrezioni, per il momento non ci sarà una vera e propria ispezione presso la procura di Napoli. Il ministri Nitto Palma infatti avvierà accertamenti preliminari e chiederà informazioni scritte alla procura generale di Napoli sull'eventuale fuga di notizie ipotizzata dai deputati Pdl. Sulla base, poi, delle risposte che gli verranno date il Guardasigilli potrà decidere o meno di inviare gli ispettori in Procura. Questo, spiegano a Via Arenula, l'orientamento del ministro di Grazia e Giustizia. Leggi il verbale d'udienza e le carte del processo a carico di Giampiero Tarantini La fuga di notizie - I due deputati del Pdl, scrivono che la fuga di notizie riguarderebbe tra l'altro soltanto contenuti "specifici e parziali", quindi si potrebbe ritenere che "l'indiscrezione possa essere stata favorita in modo da danneggiare, attraverso il rilievo dato alle notizie, proprio la vittima dei reati contestati agli indagati, e cioè il presidente del Consiglio". Costa e Contento sottolineano come "per l'ennesima volta i mezzi di comunicazione hanno riportato il contenuto di stralci di atti di indagine compiuti dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli. Numerosi quotidiani - aggiungono -, infatti, hanno riportato parte di una conversazione telefonica intervenuta tra Valter Lavitola, attualmente indagato dalla medesima procura, e il presidente del Consiglio, conversazione che sarebbe avvenuta appena il 24 agosto 2011". Il contenuto - L'interpellanza prosegue sottolineando che "altrettanto risulta accaduto in relazione alle informazioni testimoniali rese agli inquirenti, pochi giorni orsono, dalla segretaria del capo del governo Marinella Brambilla. Infine - proseguono i parlamentari - la stessa situazione risulta essersi verificata con riferimento alle recenti dichiarazioni testimoniali rilasciate allo stesso ufficio dall'avvocato Giorgio Perroni. Ma dalle informazioni in possesso degli interroganti, gli atti di indagine concernenti tutti i casi riportati non risultano essere stati ancora depositati, conseguentemente non dovrebbero essere a conoscenza di terzi essendo nell'esclusiva disponibilità e custodia degli Uffici della Procura della Repubblica di Napoli". Accertamenti necessari - Per questa serie di macroscopici motivi, il caso che vede al centro Berlusconi, Tarantini e Lavitola merita "l'attenzione del ministro della Giustizia e del Servizio ispettivo allo scopo di accertare se sussistano eventuali responsabilità nella gestione del procedimento ed in particolare del fascicolo contenente gli atti di indagine sopra richiamati". Costa e Contento, quindi, chiedono a Nitto palma "se non ritenga doveroso disporre urgentemente l'ispezione presso gli uffici della Procura di Napoli per accertare i fatti allo scopo di avviare le iniziative di legge nei confronti di eventuali responsabili".

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