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Le mense delle elementari? Pesticidi e antiparassitari

Rapporto choc di altroconsumo su condizioni dei refettori delle primarie: sotto i riflettori dieci scuole, più di un terzo sono bocciate

Andrea Tempestini
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Pesticidi nel pane, antiparassitari sul piatto, funghicida nelle mele. Lo rivela un rapporto choc di Altroconsumo sulle condizioni delle mense scolastiche italiane; l'associazione ha messo sotto i riflettori dieci scuole primarie in cinque città, sottoposte alla prova del laboratorio per verificare la sicurezza dei pasti. Il risultato è allarmante: più di un terzo dei piatti analizzati contiene antiparassitari. A rischio frutta e pane. Migliori e peggiori - Miglior risultato per le scuole di Roma: nessun pesticida trovato nei piatti. A Milano, Napoli e Torino riscontrati invece antiparassitari nei limiti di legge.   A Genova la sorpresa: in due scuole, la Andersen e la Cantore, è risultato presente il Diclorvos, un pesticida il cui utilizzo è vietato in Europa. L'indagine, si legge in una nota, è stata realizzata alla luce del sole, con la collaborazione indispensabile delle società di refezione scolastica e le amministrazioni locali. A luglio, referti del laboratorio alla mano, Altroconsumo ha immediatamente segnalato il problema della sostanza fuorilegge al Comune di Genova. A oggi tuttavia, denuncia l'associazione, nessun passo formale è stato ancora annunciato per garantire che la sicurezza del prodotto sia stata ripristinata all'apertura del nuovo anno scolastico.   Carenza di controlli - L'inchiesta ha coinvolto un campione di dieci scuole di primo grado a Genova, Milano, Napoli, Roma e Torino. Lo scorso aprile per una settimana sono stati prelevati porzioni di pasto dai primi piatti, dai contorni, dalla frutta e dal pane. Sui 40 gruppi di pietanze sono stati cercati 253 pesticidi. I risultati delle lunghe analisi sono arrivati tre mesi più tardi, a scuole chiuse. Il caso più preoccupante emerso, quello di Genova, secondo Altroconsumo segnala due problemi: "Il primo, la carenza di controlli puntuali e ricorrenti che possano fotografare l'anomalia e risalendo nella catena delle forniture, eliminarla alla fonte; il secondo, la carenza di informazione alla cittadinanza, pur non essendo in una situazione di reale allarme per la salute pubblica. I genitori hanno il diritto di sapere". E continua: "Segnalata tempestivamente all'amministrazione genovese, la denuncia ha prodotto solo una risposta interlocutoria ad Altroconsumo, dove si confermava che il fornitore di pane era lo stesso per entrambe le scuole, pur gestite da due società di refezione scolastica diverse, Compass e Cir". L'associazione chiede quindi "per l'anno scolastico che comincia che la refezione scolastica riprisitni e mantenga queste caratteristiche di qualità".

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