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Se pure La Russa rinnega Salò "Partigiani difesero la Patria"

Il ministro alle celebrazioni per l'8 settembre: elogio alla Resistenza. Ma solo tre anni fa non la pensava allo stesso modo...

Veneziani Gianluca
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Ma insomma, ministro La Russa, un pò di coerenza. Tre anni fa andò alle celebrazioni dell'8 settembre e inneggiò ai fascisti di Salò, che combatterono per una causa, dal loro punto di vista, nobile. Quest'anno, invece, al Parco della Resistenza di Roma, ricorda i militari e civili che si schierarono dalla parte della libertà contro i tedeschi e aggiunge che quei soldati "difesero la nazione". Il ministro della Difesa avverte che chi non seguì il messaggio di Badoglio fece la scelta giusta. Ma non fu proprio l'armistizio firmato da Badoglio a determinare il passaggio di fronte degli italiani e a creare i presupposti per la Resistenza.A dire il vero, ci sentiamo un pò confusi. Forse La Russa è sopraffatto dal suo ruolo istituzionale, in nome del quale sacrifica la sua militanza nella destra neofascista. Forse si è fatto prendere dalla stessa sindrome rinnegatoria del suo ex amico Fini. O forse l'anniversario dei 150 anni d'Italia lo condanna a un elogio della Resistenza congiunto alla celebrazione del Risorgimento. Ma non si può cambiare idea così in fretta. O l'8 settembre è la morte della Patria o è la rinascita della nazione. Si decida. Dopo tutto sono passati 68 anni da quel lontano 1943. Non vorremmo che, tradito dai numeri, si sia fatto prendere dallo stesso spirito del 68. Oppure che l'abbia fregata il cognome, La Russa, come la nazione per eccellenza che combattè il nazifascismo. Ci dobbiamo aspettare a breve un La Russa bolscevico? di Gianluca Veneziani

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