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Dalle clonazioni ai monumenti... I cani dell'11/9 restano eroi

Gli Usa celebrano gli animali che salvarono centinaia di vite alle Torri Gemelle. Ma dieci anni dopo, molti sono in pensione

Veneziani Gianluca
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Qualcosa da celebrare l'avranno pure lor0, l'11 settembre. La schiera di cani che, all'indomani della tragedia delle Torre Gemelle, si avventurò tra le macerie per salvare vite umane, adesso non se la passa proprio bene. Il tempo è passato pure per loro, lasciando i segni. Nella follia da celebrazione, qualcuno ha addirittura pensato di dedicare loro alcune statue canine, magari in versione criso-elefantina. E' accaduto così a Red, che ora vanta un monumento a lui dedicato nel parco di Eminence, Missouri. Nel conflitto tra Occidente e Oriente, tra uomini e terroristi, alla fine gli eroi sono stati loro, le bestie. Non sarà un caso che Bush, nella sua lotta contro Al Qaeda, ha più volte ripetuto: li staneremo. Termine quanto mai adatto a un animale a quattro zampe Ma le statue ai cani sono solo il primo sintomo di questo delirio celebrativo. Qualcun altro ha addirittura pensato di clonare i cani-superman in modo che, alla prossima occasione, possano ripetere le stesse gesta. E' andata così, ad esempio, al pastore tedesco Trakr, ultimo arrivato tra i cani soccoritori, che ora rivive in cinque cuccioli riprodotti con il suo stesso Dna, per volere del suo padrone.  I meno fortunati, però ora se la passano in cliniche e ospedali specializzati nella cura di malattie canine. Fumi tossici, super lavoro e ferite da ricerca li hanno resi piuttosto malconci. Un giorno da cani eroi lo pagano adesso con cento da cani in pensione. Non mancano neppure i cani che ora vengono coccolati e ricordati come icone di una nazione che, tutta, umani e non, si è battuta contro il terrorismo. Certo, dagli Stati canaglia agli Stati canini ne passa di differenza. Ma l'importante è far vedere che non solo in God, ma anche in Dog we trust.

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