Misseri si autoaccusa ancora Gip: "Non ha ucciso Sarah"
Il giudice Rosati archivia in via definitiva l'accusa di omicidio. "Ho sempre avuto dubbi su di lui". E racconta di quando...
"Dopo 40 giorni, avevamo un colpevole bello e pronto. Il caso dell'anno sembrava risolto, potevamo sembrare dei mattacchioni quando abbiamo deciso, avendo come unico scopo quello di accertare la verità, di andarci a complicare la vita ma non era così". Inizia con queste parole, l'intervista a Martino Rosati, giudice per le indagini preliminari del tribunale di Taranto. sulle pagine della Gazzetta del Mezzogiorno. Lo stesso giudice che non più tardi di lunedì 5 settembre ha definitivamente archiviato l'accusa di omicidio per Michele Misseri, compienedo così il suo ultimo atto nell'inchesta sule delitto di Sarah Scazzi. Le contraddizioni - La decisione arriva all'indomani dell'istanza di remissione del procedimonto da parte legali di Sabrina Misseri. Il 29 agosto infatti gli avvocati Franco Coppi e Nicola Marseglia, hanno presentato alla Cassazione tramite il gup Pompeo Carrieri la richiesta di rimessione, sostenendo che nel tribunale di Taranto non ci sono le necessarie condizioni di tranquillità e imparzialità a causa del condizionamento che i magistrati hanno subito e ancora subirebbero da parte dell'opinione pubblica. Un'accusa pesantissima all'operato dei giudici proposti all'inchiesta, tra cui in primis il gip Rosati. Non solo. Una scelta, quella di prosciogliere Misseri, costantemente contraddetta dallo stesso 'zio Michele' che sostinene imperterrito la sua colpevolezza, da ultimo con lettere inviate in carecere alla moglie Cosima e alla figlia Sabrina. I dubbi su Misseri assassino- Quali sono dunque le prove che hanno portato alla certezza che Misseri non ha ucciso la nipote Sarah? (Da ricordare che per l'uomo rimane ancora in essere l'accusa di soppressione di cadavere.) Quali sono i dubbi che ruotano intorno alla persona di Misseri? E perché, nonostante sia stato accertato dalle indagini, la sua estraneità all'omicidio matriale, lui continua a professare la sua colpevolezza? Il gip Martino Rosati racconta alcuni dettagli che paiono sottigliezze ma tracciono invece l'identikit di una personalità disturbata e sottendono verità sull'uomo, poi verificate. Come quando, durante l'interrogatorio nell'udienza di convalida del fermo "avanti a me - racconta il magistrato - l'8 ottobre, si è presentato un uomo che, può essere una curiosità, non aveva nemmeno il coraggio di chiedere di spostarsi dal punto in cui arrivava il getto di aria fredda del condizionatore che si trovava nella stanzetta del carcere dove ci trovavamo, e congelava, fino a quando non l'ho invitato io a spostarsi. È lo stesso uomo che raccontava quelle nefandezze e che alla fine dell'interrogatorio ha esitato a porgermi la mano per salutarmi". I dubbi che Michele Misseri fosse realmente l'assassino di Sarah, Rosati spiega di averli avuti sin da quel momento, il primo in cui ha visto quell'enigmatico personaggio. La difesa di Sabrina - Sulle accuse al suo operato mosse dalla difesa di Sabrina Misseri, oggi in carcere assieme alla madre con l'accusa di omicidio e sequestro di persona, Martino Rosati spiega "Nella richiesta di rimessione, lasciatemelo dire, vengono scritte, come peraltro è già avvenuto in altri atti prodotti dalla difesa di Sabrina Misseri, parole gravi - commenta il magistrato - parlare di annullamento di capacità critica da parte del gip, parlare di singolari reazioni del gip, incapace al pari degli altri magistrati di prendere acriticamente le distanze dall'opinione popolare.... francamente mi sembra che si sia andati oltre le legittime critiche". Una verità poco limpida - Eppure, sulla vicenda rimangono ancora molte ombre. Sembra che la verità fatichi ad emergere. E sembra che Michele Misseri, sebbene con onde di dichiarazioni cerchi di esorcizzare il fardello che gli schiaccia l'anima, in realtà collabori, più o meno consapevomente, a confondere questa verità. E lo stesso gip spiega: "Probabilmente sì. Qualche riserva su alcuni aspetti rimane. L'ho scritto nell'ordinanza di custodia cautelare firmata il 26 maggio nei confronti di Sabrina Misseri e sua madre, ho invitato ancora una volta Michele Misseri a sciogliere i suoi dubbi e a parlare, a dire tutto. Altrimenti deve tacere, tacere per sempre, fermando questo stillicidio di dichiarazioni e lettere, in alcuni casi, duole dirlo, anticipate prima alle telecamere e poi consegnate all'autorità giudiziaria. La mediatizzazione del processo ha danneggiato in primo luogo l'inchiesta, questo vorrei sottolinearlo, e quanti si stavano adoperando per cercare la verità".