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Un fiume di applausi per Clooney: Lido colpito dal film anti-Obama

Festival Venezia, subito successo per 'The Ides of March'. L'attore-regista si nasconde: "Non è un film politico". Ma il parallelo è chiaro

Andrea Tempestini
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Buona la prima, mister Clooney. Il film diretto e interpretato dal single più desiderato al mondo, The Ides of March, è già un successo. Il lungometraggio, che apre la 68esima Mostra del Cinema di Venezia e il concorso principale del Festival, è stato accolto da un fiume di applausi nella proiezione in anteprima per la stampa. Il pubblico si è spellato le mani, e dopo che il primo scroscio si è sopito, quando durante i titoli di coda è apparso il nome di Clooney, ne è partito un secondo, ancora più intenso. Politica corrotta - Il film, tratto dal lavoro teatrale di Beau Willimon Farrgut North, è ambientato in un immaginario (ma non troppo) mondo politico statunitense del prossimo futuro. La storia narra delle primarie in Ohio per la presidenza del Partito Democratico. La vicenda ruota attorno a un giovane e idealista guru della comunicazione, Stephen Meyers, (interpretato da Ryan Gosling) che lavora per un candidato alla presidenza, il governatore Mike Morris (di cui Clooney indossa i panni), altrettanto giovane e ambizioso. Facile leggere tra le righe del film un esplicito riferimento all'ascesa di Barack Obama. Peccato però che il brillante comunicatore, suo malgrado, si troverà presto coinvolto negli inganni e nella corruzione endemica che lo circondano. "Nel 2008 lo rimandammo" - "Non è un film politico - spiega Clooney durante l'incontro con la stampa -. E' un film sulla moralità, se sei disposto a vendere l'anima per raggiungere un risultato. Certo, l'ambiente politico aumenta i rischi. Si tratta di un film personale - ha continuato l'attore-regista - che avevamo in mente dal 2007, ma poi Obama ha vinto le elezioni e non ci sembrava il momento giusto per proporlo. Un anno dopo l'abbiamo ripreso in mano e ci siamo rifatti al testo teatrale di Beau Willmon, ambientato durante le nostre primarie. Ci sembrava l'ambientazione giusta per un film sul cinismo, i compromessi e la moralità", ha concluso l'ex fidanzato di Elisabetta Canalis. L'intrecco del film - Nel dettaglio, la trama del film narra della battaglia in Ohio condotta dal rampante Stephen Meyers e dal veterano Paul Zara (interpretato da Philip Seymour Hoffman): obiettivo, sconfiggere il repubblicano Pullman. Non dovrebbero esserci particolari ostacoli, ma la nuova strategia dell'avversario, gestita da Tom Duffy (Paul Giamatti) mette in crisi Morris: il senatore Thompson e i suoi adepti hanno deciso di sostenere Pullman. I giochi si fanno sempre più intricati e la trama shakespeariana procede attraverso ribaltamenti di fronte. I giochi di poteri, mediatico e politico, si passano il testimone. I ricatti, le vendette e le promesse di poltrone diventano gli ingredienti principali per vincere la partita. La vittoria, infine, arriva. Ma il partito Democratico ne esce con le ossa rotta. Anche in questo caso, nonostante i dinieghi di Clooney, è fin troppo facile scorgere un parallelismo tra i compormessi a cui ha dovuto cedere Obama per realizzare il suo 'sogno' politico, già infranto da un pezzo.

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