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Barack campione di retorica: per l'11/9 'pace' con Al Qaeda

A 10 giorni dall'anniversario dell'attacco alle Torri Gemelle, Obama invia le 'regole d'uso'. Parola d'ordine: politically correct

Costanza Signorelli
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La Casa Bianca si prepara alle celebrazioni per il decimo anniversario dell'attacco alle Torri Gemelle e il presidente Barack Obama sta curando in ogni minimo dettaglio la buona riuscita dell'evento che lo verdà impegnato negli Stati Uniti e all'estero, insieme a tante altre autorità americane. La giornata, dopotutto, non sarà delle più facili da gestire: migliaia di manifestazioni, eventi e dichiarazioni si scontreranno in un colossale ingorgo comunicativo. Pare, così, che la parola d'ordine scelta da Obama per l'occasione, sarà ancora una volta politically correct. I 'consiglio per l'uso' - Il presidente Usa vuole evitare qualsiasi eccesso, dall'ostentazione di patriottismo a gaffè verso i popoli stranieri o forzature che potrebbero trasformare la ricorrenza in un autogol per gli interessi strategici e la sicurezza dell'America. Ecco perciò i 'consigli per l'uso' firmati Barack: "Ricordiamo che l'11 settembre nelle Torri Gemelle morirono cittadini di 90 nazioni.  Che da allora il terrorismo ha fatto stragi in ogni parte del mondo. Citiamo il meno possibile Al Qaeda". Non stupisce che la reazione dell'intelligence e dell'antiterrorismo americane non sia stata delle più felici: forte la critica per via del mancato legame fra l'anniversario e le recenti strategie annunciate per combattere il terrorismo e l'estremismo violento in un piano coerente e di lungo-termine. L'ex sindaco Rudolph Giuliani ricorda il dramma delle torri: guarda il video Le circolari della Casa Bianca - Lo spirito di correttezza politica si declina così in due circolari diramate dalla Casa Bianca: una rivolta a tutte le autorità federali impegnate nell'evento, l'altra alle ambasciate e consolati Usa nel mondo. La preoccupazione principale che emerge dal documento presidenziale è che "il tono della narrazione" sia "positivo e possa proiettarci verso il futuro". Inoltre, secondo il documento, si dovrà sottolineare che l'11 settembre "non fu solo una tragedia nostra". Obama vuole mantenere il discorso sul piano del ricordo ed evitare in ogni modo che si degeneri nello  spirito di rivalsa. Accortezza diplomatica - Le indicazioni sono ancor più dettagliate e rigorose nella versione recapitata alle ambasciate : "Quel giorno - recita la nota rivolta ai diplomatici Usa - noi commemoriamo i cittadini di oltre 90 nazioni che morirono negli attacchi dell'11 settembere. Onoriamo e celebriamo la resistenza di famiglie e comunità su ogni continente, a New York e Nairobi, Bali e Belfast, Mumbai e Manila, Lahore e Londra". Così facendo Obama vuole citare tutte quelle città che, prima e dopo l'attacco alle Torri Gemelle, hanno subito gravi attacchi terroristici perché "evitando di dipingere l'11 settembre come una tragedia americana" si può rendere omaggio al contributo dato da tante nazioni alleate nella lotta al terrorismo. Obama usa così la strategia dell'accortezza diplomatica cui è solito attenersi e arrotondare per eccesso, soprattutto negli ultimi tempi.

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