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Pensioni, addio alla norma Voci sul condono edilizio

Eliminata la modifica sui riscatti: "Più gettito da lotta all'evasione". Rispuntano ipotesi su Iva e supertassa. Ue: "Misure per la crescita"

Andrea Tempestini
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Al termine dell'incontro al ministero dell'Economia tra Roberto Calderoli e Maurizio Sacconi è stata ufficializzata la decisione che già era nell'aria. E' saltata dalla manovra la norma sulle pensioni che prevedeva il calcolo dell'assegno di anzianità in base "agli effettivi anni di lavoro", escludendo così gli anni relativi all'Univeristà e al servizio militare obbligatorio. Giovedì se ne parlerà in Consiglio dei ministri, dove sarà presente anche il titolare del dicastero dell'Economia, Giulio Tremonti. Il dibattito sulla norma stralciata si è sviluppato anche sulle pagine di Libero. Per Nino Sunseri sarebbe stato un "tradimento dei patti". Mentre Franco Bechis, pur non 'entusiasta' del provvedimento, spiega che"difendere a oltranza l'anzianità mette a rischio il futuro dei nostri figli". Dopo le ultime novità è tornata a farsi sentire l'Europa, che ha intimato all'Italia di assumere "decisioni più significative per la crescita". Nelle stanze delle politica si discute di nuove (e vecchie) ipotesi: nel ventaglio l'innalzamento dell'Iva, il contributo di solidarietà (ancora) e un condono edilizio. Ipotesi condono edilizio - Fonti vicine alla maggioranza riferiscono che il governo starebbe studiando un conodono edilizio. Una proposta in tal senso è stata avanzata da Amedeo Laboccetta, deputato del Pdl e membro della Commissione Bilancio della Camera. "Ho ricevuto in soli otto giorni oltre 12 mila email da tutta Italia da parte di semplici cittadini che hanno inteso manifestare apprezzamento per l'iniziativa che con l'amico e collega Mazzocchi ho intrapreso in tema di condono fiscale. Evidentemennte - ha continuato Laboccetta - la proposta avanzata riguarda una tematica che è pesantemente avvertita dagli italiani. Ed è per questo motivo che alla prossima utile occasione la rilanceremo, insieme ai tantissimi deputati che si sono dichiarati disponibili a sostenerla. Siamo infatti convinti che 35 miliardi di euro d'entrate, secondo la nostra prudenziale stima, rappresentano per l'Erario, soprattutto di questi tempi, un'opportunità eccezionale". Voci su Iva e supertassa - Il ministro per la Semplificazione Calderoli e il ministro del Lavoro Sacconi, lasciando via XX Settembre al termine dell'incontro, non hanno rilasciato dichiarazioni ai giornalisti. Al centro del summit, a cui hanno preso parte alcuni tecnici dei due dicasteri, c'era la manovra-bis e in particolar modo le novità sul fronte previdenziale, che avevano suscitato polemiche infuocate che erano riuscite anche a ricompattare i sindacati nella protesta. Secondo quanto hanno riferito fonti di maggioranza, il mancato gettito (1,5 miliardi di euro) verrà compensato da un'intensificazione della lotta all'evasione, ma gira anche la voce che a fronte dello stralcio della norma sulla previdenza potrebbe ritornare l'aumento dell'Iva, o anche il contributo di solidarietà. Infine, persone vicino alla maggioranza hanno puntualizzato spiegando che l'esclusione della possibilità di riscattare gli anni ha generato diverse reazioni legate alla presunta incostituzionalità del provvedimento. Soddisfazione della Cisl - "Le pensioni non si toccano. Il Governo ha accolto la nostra richiesta di stralciare la norma che avrebbe causato un danno al personale che aveva riscattato la laurea ed il servizio militare. Ci attendiamo ora ulteriori modifiche alla manovra nel segno dell'equità, della giustizia sociale e del taglio ai costi della politica". Così ha commentato con soddisfazione la notizia il Segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, aprendo i lavori del Comitato Esecutivo del sindacato in corso a Roma. La Ue: "Misure per la crescita" - Dopo le ultime decisioni sul pacchetto anti-crisi è tornata a farsi sentire la Commissione Europea. Il commissario agli Affari economici, Olli Rehn, ha spiegato che la Ue avrà "particolare attenzione" alla composizione delle manovra, "ed è fiduciosa che le misure per il rilancio della crescita avranno un peso maggiore". La Commissione, ha proseguito Rehn, "non si aspetta che gli obiettivi sui cui l'Italia si è impegnata con i partner europei siano rimessi in discussione", e nella sua analisi sul testo "farà particolarmente attenzione alla composizione finale del pacchetto di misure". In particolare, Bruxelles confida nel fatto che nella manovra i provvedimenti "abbiamo un peso maggiore". I parametri su cui si baserà la valutazione della Commissione, ha concluso Rehn, saranno "il rispetto degli impegni del patto di stabilità e l'inserimento di misure per il rilancio dell'occupazione". Valanga di emendamenti - Nel frattempo è iniziato in Senato, nella Commissione Bilancio, l'iter di modifica del provvedimento varato alla vigilia di Ferragosto dal Governo. La Commissione dovrà proteggersi dall'assalto degli emendamenti che dovranno essere votati per modificare il testo: sono 1.300. Il percorso, sulla carta, prevederebbe già nella serata di mercoledì la sintesi da parte di governo e relatore. Infine, secondo indiscrezioni, il governo sarebbe orientato a porre giovedì la questione di fiducia.

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