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Pubblicare i redditi di tutti Sondaggio: una buona idea?

Giovedì su Libero in edicola il dibattito: è una misura corretta? I commenti di Maria Giovanna Maglie e Gianluigi Paragone

Rosa Sirico
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La stretta sull'evasione potrebbe andare in porto. Tra le nuove misure della manovra -  concordate nel vertice di Arcore - figurerebbe infatti anche la pubblicazione (obbligatoria?) dei redditi dei cittadini in rete. A farsene carico, in questa riedizione della misura (nel 2008 ci aveva provato Visco, ma i 730 rimasero in rete solo per alcuni minuti, giusto il tempo di far divampare la polemica) non sarà lo Stato, ma i sindaci: pubblicando i redditi e contando sulle soffiate di qualche concittadino potrebbero recupare parte dell'imponibile evaso (e fruirne). Che cosa ne pensate? Pensate che sia una norma corretta e utile a combattere l'evasione fiscale? Votate il nostro sondaggio. Su Libero in edicola giovedì 1 settembre il dibattito sulla proposta, con il parere di Maria Giovanna Maglie e quello di Gianluigi Paragone. Controllo sociale della fedeltà fiscale - Con quali tempi e modi verrà attuata la misura che mira alla trasparenza dei redditi è ancora da capire, ma la norma sul 'controllo sociale della fedeltà fiscale' - così come chiamata dagli addetti ai lavori -  dovrebbe essere presentata già mercoledì sera.  Restano da mettere in chiaro, inoltre, le cifre che ci si attendono in termini di gettito. E se sarà presentato anche una specie di paracadute per compensare l'alleggerimento dei tagli ai Comuni e compensare le entrate negli enti. I modi del controllo- Il 'Visco-bis' potrebbe funzionare perfettamente nelle piccole realtà: nei Comuni di minori dimensioni, dove si sa tutto di tutti, anche nel caso in cui il Sindaco (spaventato da una realtà simil-orwelliana) avesse parua di andare fino in fondo nella lotta contro i compaesani furbetti. Capitolo ancora più complesso, sarebbe quello relativo alla redazione di un'anagrafe dei redditi per le grandi città. Il piano anti evasione - La stretta sui 'furbi' è necessaria, specie in conseguenza alle modifiche che dovrebbere essere apportate alla manovra bis.  Per far quadrare i conti pubblici (dopo aver eliminato il contributo di solidarietà sui redditi più alti e dopo aver stralciato la norma sul riscatto degli anni per il calcolo delle pensioni) bisognerà individuare nuove risorse. Anche le società cooperative potrebbero pagare, con un taglio delle agevolazioni fiscali che dovrebbero essere del 10%, e anche i grandi patrimoni potrebbero essere coinvolti. Nel mirino, le cosiddette società di comodo: la norma dovrebbe prevedere che società cui è intestato un bene, ma utilizzato di fatto solo da una persona fisica, dovranno diventare fiscalmente 'trasparenti'. Nel senso che gli agenti delle imposte l'ignoreranno del tutto, andando a batter cassa direttamente a casa di chi effettivamente gode di quel bene.

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