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Pisapia Giuliano si tiene il delfino di Filippo "Maran non mi imbarazza è il mio assessore"

Il sindaco di Milano: "Con Penati non c'entriamo nulla" E il titolare dei Trasporti: "Sono in giunta grazie ai miei voti"

Costanza Signorelli
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"Il mio risultato è dovuto all'impegno sul territorio e non all'appoggio di Penati. Non bisogna lasciare il minimo dubbio su illazioni prive del minimo fondamento". Per Pier Maran la questione sarebbe già chiusa qui. Le indagini a Sesto sono lontane anni luce da lui e nessuno poteva immaginare che Penati potesse finire in una rete simile. Fine delle discussioni, in teoria. Ieri pomeriggio, infatti, all'assessore ai Trasporti è toccato passare la giornata a capire come uscire a testa alta dall'ondata di polemiche creata dalle ultime notizie in arrivo dalla procura di Monza. Sentir dire da un magistrato che la vittoria del centrosinistra a Milano avrebbe comportato "il rischio di reiterazione del reato" da parte di Filippo Penati non ha reso più gradevole il rientro dalle ferie di consiglieri e assessori di maggioranza. E non a tutti è bastata la difesa dell'avvocato Pisapia. Il sindaco ieri mattina è tornato a spiegare le ragioni della giunta.  Dopo aver messo in fuga i "falchi" dell'Italia dei Valori che si aspettavano l'apertura di un processo su Maran, è tornato a illustrare un concetto: Penati col Comune non c'entra. "Comprendo che questo caso metta in grande imbarazzo il centro sinistra ma per il sindaco di Milano e la sua giunta non c'è nessun imbarazzo perché da parte di Penati non abbiamo mai ricevuto nessuna pressione e nessun suggerimento". Una teoria che secondo il centrodestra (e non solo) non sta in piedi. Tutti a Palazzo Marino sanno bene che le trattative per la nomina degli assessori, come sempre capita, sono state condotte anche sulla base delle indicazioni arrivate  dai notabili Pd al segretario Roberto Cornelli. E non è mai stato un mistero che Maran fosse sponsorizzato dall'ex presidente della provincia, che per lui si era speso anche in campagna elettorale. Sostenere, quindi, che Penati non abbia telefonato a Pisapia non basta, anche se praticamente nessuno nel Pd pensa che Maran sia legato alle indagini di Sesto. Per questo Pdl e Lega continuano a chiedere che l'assessore si sospenda. O che la cosa venga discussa quanto prima in consiglio comunale. Il primo cittadino, tuttavia, non sembra di questo avvisto: "Io sono stato del tutto autonomo e indipendente nella scelta della giunta e di questo sono orgoglioso e di questo daremo prova e dimostrazione ai cittadini tutti. sono scelte personale, ognuno parla con la propria coscienza e decide secondo la prorpia coscienza". In serata Maran ha ribadito il concetto su Facebook. Nessuna pressione, nessun intrigo di palazzo solo tanti voti. "Io so che sono stato scelto perché 3.612 persone hanno creduto in me", ha spiegato, "con una campagna elettorale entusiasmante, con il mio quartiere che mi ha sostenuto in maniera straordinaria (1.637 voti), con il grande risultato dei tanti candidati giovani nei consigli di zona che hanno fatto la campagna con me (in 3 zone su 9 i più votati), con centinaia di volontari. di Lorenzo Mottola

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