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Fmi, crescita lenta e incerta Bene il pareggio dell'Italia

Previsioni di crescita mondiale al ribasso. A rischio Eurozona e Usa. Sforbiciate anche nel nostro Paese su 2011-2012

Costanza Signorelli
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"L'attività globale si è indebolita ed è divenuta più squilibrata e i rischi al ribasso sono aumentati". È l'analisi del Fondo Monetario Internazionale che, nella bozza del World Economic Outlook, ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita mondiali: a rallentare sono soprattutto le economie avanzate, mentre continuano a tenere i paesi emergenti e in via di sviluppo. Il Pil mondiale avanzerà quest'anno del 4,2% e il prossimo del 4,3%, con una riduzione rispettivamente di 0,1 e 0,2 punti percentuali rispetto alle ultime stime di giugno. Fanno da sfondo - spiega il Fmi - una serie di fragilità: trutturali irrisolte, l'economia internazionale è stata colpita quest'anno da alcuni grandi shock: il terremoto e tsunami in Giappone, le tensioni in alcuni paesi produttori di petrolio e la grande turbolenza finanziaria dell'area euro. L'Italia - Se la revisione più considerevole riguarda le stime di crescita del Pil americano - tagliato di 0,9 punti percentuali a +1,6% nel 2011 e di 0,7 punti al 2% nel 2012 - anche le previsioni sull'Italia non fanno eccezione rispetto al trend negativo. Previste  dunque, sforbiciate anche nella crescita del nostro Paese: nel 2011 il Pil italiano avanzerà dello 0,8% (-0,2% rispetto alle stime di giugno) e nel 2012 dello 0,7%, (-0,6 punti rispetto alle precedenti previsioni). "L'Italia recentemente ha molto rafforzato il proprio programma fiscale di medio periodo - afferma il Fmi, sottolineando che - il raggiungimento del pareggio di bilancio nel 2013, che è l'obiettivo del Governo, richiederebbe alcune misure addizionali". Il testo della bozza è stato presentato al board del Fondo il 17 agosto. I rischi principali - I due principali rischi per la crescita mondiale risiedono in Eurozona (la crisi finanziaria potrebbe sfuggire al controllo dei policymakers) e negli Usa (stallo politico sulle misure di bilancio, mercato immobiliare debole, aumento dei tassi di risparmio delle famiglie, peggioramento delle condizioni finanziarie). Quanto a Eurolandia, il Fmi chiede che "alle istituzioni finanziarie fragili venga chiesto di capitalizzarsi ulteriormente, accettino l'iniezione di capitale pubblico, oppure vengano ristrutturate o chiuse". Per gli Usa "la prima priorità è di avviare presto un piano di riduzione del deficit nel medio periodo". Il Fmi non manca di puntare il dito contro i rischi che potrebbero derivare "da un impasse politico sul consolidamento di bilancio". Trichet - Intanto il presidente della Bce, parlando davanti alla commissione per gli affari economici e monetari dell'Europarlamento, ha detto che, pur proseguendo su fondamentali sani, in Eurozona la crescita nei prossimi tre mesi sarà modesta. L'inflazione della zona Euro, invece, ha aggiunto Jean-Claude Trichet, si manterrà sopra al 2% nei prossimi mesi: "Tutti capiscono che è decisivo che la Bce mantenga un solido ancoraggio alle aspettative di inflazione", ha detto il presidente della Banca centrale europea." Se i mercati non funzionano - ha aggiunto Trichet - è anche responsabilità dei governi che emettono i titoli di stato.

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