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Il tracollo di Francoforte spinge in negativo Milano

Follia in Borsa. Piazza Affari: i rialzi di una seduta euforica azzerati dalla picchiata del Dax, che in pochi minuti arriva al -4%

Andrea Tempestini
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Quella che sembrava una giornata positiva per Piazza Affari è stata gelata da un tuffo all'indietro di Francoforte: in pochi minuti il Dax è arrivato a perdere il 4%, spezzando l'entusiasmo di una seduta a tratti euforica per Milano. Il tracollo tedesco è arrivato dopo le voci su un possibile downgrade da parte delle agenzie di rating. Nonostante le smentite, che hanno ridotto il passivo tedesco intorno ai 2 punti percentuali, l'indice Ftse Mib ha annullato i rialzi - vicino al 2% - per scendere addirittura in territorio negativo. Al termine delle contrattazioni la Borsa ha chiuso in calo dello 0,25% a 14.944 punti, di nuovo sotto la soglia psicologica dei 15mila. L'All Share ha perso lo 0,18 per cento. Sui mercati resta alta l'attesa per le decisioni della Federal Reserve, la banca centrale statunitense, che potrebbero essere comunicate venerdì. La giornata - In precedenza a trainare Piazza Affari ci avevano pensato i titoli bancari e Fiat, mentre in parallelo si alleggeriva la tensione sul mercato dei titoli di Stato: la Banca centrale europea sarebbe nuovamente intervenuto con acqusti di Btp. Nonostante le voci sul downgrade, il tracollo di Francoforte, per la maggior parte degli analisti, rimane un mistero: non riescono a individuare nessun motivo reale che possa aver influito così negativamente sull'indice Dax. A fine giornata, sul listino milanese bene le banche (a eccezione di Bpm, che ha lasciato il 3,06% in attesa della semestrale e delle decisioni sull'aumento di capitale). Negativo il comparto energetico, giù tecnologici e telecomunicazioni. In rirpesa, infine, il volume degli scambi, schizzato a 2,1 miliardi di controvalore. Galassia Fiat - All'indomani di un balzo del 6% per i titoli del Lingotto e e di quasi il 4% della controllante Exor, l'intera galassia Fiat continuava il recupero dai minimi tra rialzi che nel corso delle seduta hanno superato i cinque punti percentuali, ancora sulla scia della smentita dell'aumento di capitale resa mercoledì dall'amministratore delegato Sergio Marchionne. A fine delle contrattazioni, però, i titoli della galassia Fiat erano contrastanti: la capogruppo ha chiuso in crescita dell'1,42%, Industrial ha perso lo 0,91% mentre Exor ha guadagnato l'1,71 per cento.

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