Serie A vicina allo sciopero Beretta: "Nessuna trattativa"
Il presidente di Lega è pessimista. L'omologo della Figc media: "20 milioni per coprire eventuali contenziosi"
La Serie A è a un passo dallo sciopero, e le parole del presidente di Lega, Maurizio Beretta, non fanno altro che confermare lo scenario più temuto dai tifosi: "Non c'è margine di trattativa". La casta del pallone, spiega in un commento Ivan Zazzaroni, vuole incrociare le braccia: "E' lo sciopero dei nababbi". In questo contesto prova una mediazione il presidente della Figc, Giancarlo Abete, che ha proposto l'accantonamento di un fondo interno alla federazione di 20 milioni di euro per il triennio 2011-2013, destinato unicamente alla serie A per garantire la Lega di fronte a eventuali contenziosi. Il nodo è sempre quello del contributo di solidarietà, l'ultimo terreno di scontro tra Lega e Aic: a chi tocca pagarlo? "Calciatori non in buona fede" - All'ingresso in Federcalcio, dove il Consiglio federale ha affrontato il nodo del rinnovo del contratto collettivo dei calciatori, Beretta è stato chiaro: "Ci sono due possibilità. O si sottoscrive l'idea che i calciatori pagano il contributo di solidarietà o non la si sottoscrive. Non ci sono margini di trattativa". Beretta ha proseguito sottolineando che la norma che disciplina gli allenamenti dei fuori rosa "deve prevedere che sia di competenza dello staff tecnico organizzare gli allenamenti secondo le migliori esigenze dal punto di vista sportivo". Poi una stoccata ai calciatori: "Se fossero in buona fede, non avrebbero problemi a sottoscrivere il pagamento del contributo di solidarietà, a metterlo nero su bianco. E' francamente difficile arrampicarsi sugli specchi", ha concluso. Il fondo proposto da Abete - Nel frattempo Abete cerca di evitare in extremis lo sciopero a ridosso della prima giornata di campionato, in calendario per sabato e domenica. Così il presidente federale ha prima incontrato il presidente del Coni, Gianni Petrucci, e poi aperto i lavori del Consiglio. Il fondo di garanzia Figc che ha proposto sarebbe formato per intero da risorse interne, e non inciderebbe sui contributi alle altre componenti della federazione né intaccherebbe la contribuzione Coni. La palla ora torna a Beretta e alla Lega, che avevano posto come condizione per la firma del contratto collettivo la tutela da parte dei calciatori sul pagamento della supertassa, inserita dal governo nel pacchetto anti-crisi all'esame del Parlamento dalla prossima settimana.