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Nuovo sgambetto di Pisapia: sui trasporti arriva stangata

Il sindaco aveva negato altri aumenti, ma l'assessore Maran è già pronto a ritoccare all'insù i prezzi degli abbonamenti Atm

Andrea Tempestini
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«Il nostro obiettivo è che gli abbonamenti restino stabili nel tempo, e se non ci saranno tagli significativi del governo non aumenteranno» ha annunciato ai microfoni di Radio Popolare, appena rientrato dalle vacanze, l'assessore ai Trasporti Pierfrancesco Maran. Lo “tsunami” evocato dal sindaco Giuliano Pisapia per commentare gli effetti della manovra nazionale sui conti degli enti locali è un ottimo paravento. Nei giorni seguenti, infatti, le dichiarazioni della sua giunta hanno potuto caricarsi di toni allarmistici con venature apocalittiche, fino all'annuncio di ieri di Giuliano «Milano sarà in testa al corteo dei sindaci in piazza contro la manovra». E i cento milioni di trasferimenti in meno annunciati da Tabacci sono diventati lo scudo dietro il quale ripararsi e sganciare delle “bombe" mediatiche, l'ultima delle quali in ordine di tempo è la possibilità di una clamorosa (per conseguenze economiche, in termini di penali da pagare, e di credibilità persa) retromarcia su Expo. A parte l'uscita sulla kermesse - forse più un tentativo di ottenere maggiori fondi dal non certo Expo-entusiasta Tremonti, che un'intenzione concreta -, le parole della maggioranza hanno fatto chiaramente intendere che se ci sarà da un lato un ripensamento sulle partecipate (ora la strada della vendita delle quote inutili tracciata dalla Moratti non è più un tabu), all'orizzonte si profilano nuvoloni neri carichi di altre gabelle. L'Irpef e gli aumenti del 50% dei biglietti di tram e metro non bastano per rimpinguare le casse di palazzo Marino, dato che per Tabacci la vendita della presenza in Serravalle non andrà a buon fine (160 milioni previsti di guadagno), e idem dicasi della quotazione di Sea (170). Per questo l'unica via percorribile è quella più familiare alla sinistra: stangare il milanese, tanto - vice sindaco Guida docet - «le tasse sono belle, e i cittadini ci scrivono che sono contenti». E per questo, nonostante il sindaco avesse spergiurato che avrebbe difeso fino all'ultimo gli abbonamenti mensili e annuali (ricordate la lettera ai milanesi prima di andare al mare?), Maran è già pronto a rimangiarsi la parola, ritoccando appunto le uniche voci rimaste intatte. «Se la manovra è quella annunciata nessuno è in grado di garantire nulla» ha annunciato via etere mettendo le mani avanti, salvo poi fare la classica melina: «Se la situazione resta più o meno quella che è, non esattamente questa, siamo confidenti di non prevedere aumenti degli abbonamenti».Di numeri certi ancora non ce ne sono, ma si vocifera di una forbice di rincari allo studio dei tecnici del Comune compresa tra il 10% e il 30% in più sugli abbonamenti mensili attualmente fermi a 30 euro: rispettivamente 11 milioni e 27 milioni in più nelle casse comunali. Intanto Maran ha annunciato anche il via dal 30 settembre alla rete di trasporto pubblico notturno: «Per iniziare il venerdì e sabato sera: una decina di linee che coprono il centro e vanno in periferia». Intento per la poltrona di Catania è spuntato un altro nome vicino alla sinistra: il vice presidente di Assolombarda Giuliano Asperti, una storia nell'ala riformista del Pci e un'amicizia ventennale con Bruno Tabacci. di Edoardo Cavadini

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