Guerra scuote il Medio Oriente Israele, Hamas rompe tregua
Annuncio del movimento estremista subito seguito dai razzi. Egitto ritira ambasciatori da Tel Aviv per i poliziotti di frontiera morti
Il Medio Oriente è una polveriera: dopo l'attacco di giovedì a Eilat, la tregua tra Israele e Hamas è rotta. L'annuncio è arrivato dal movimento estremista che dal 2007 controlla la Striscia di Gaza. "Non esiste più nessuna tregua con il nemico, non ci sentiamo più vincolati": queste le parole del comunicato del movimento integralista. Così, subito dopo, due razzi sono stati sparati contro la città di Ashod, a sud dello stato ebraico, provocando tre feriti. L'Egitto, nel frattempo, he deciso di ritirare il proprio ambasciatore da Tel Aviv in segno di protesta contro la morte di alcuni poliziotti di frontieri. Inoltre Hamas, chiamata in causa dalle autorità di israeliane, ha prima negato le responsabilità per gli attacchi di giovedì a Eilat, mentre ha rivendicato - tramite il braccio armato, le brigate Ezzedine al Qassam - le successive azioni contro Israele. Raid e tregua rotta - Nella scorsa notte altri tre palestinesi sono stati uccisi nel corso di un raid israeliano nella Striscia: in totale, così, le vittime sono salite a 14, tra le quali un bambino di cinque anni. Ne è seguito l'annuncio di Hamas. Il portavoce dell'ala militare del gruppo islamico ha dichiarato: "Non c'è più tregua con Israele di fronte al masscacro ingiustificato della nostra popolazione". Hamas ha poi esortato tutti i gruppi affiliati "a rispondere ai crimini israeliani". Egitto ritira ambasciatore - In un contesto sempre a più alta tensione, anche l'Egitto post-Mubarak si è scagliato contro Israele decidendo di ritirare il proprio ambasciatore dal Tel Aviv. L'utlimo precedente risaliva al 2000, e avvenne dopo che alcuni agenti di frontiera sono stati uccisi con dinamiche tutt'oggi poco chiare. Dal Cairo un comunicato letto in televisione: "Israele ha condotto un raid in modo casuale che ha portato alla morte di tre soldati egiziani e al ferimento di altri quattro. Il Paese intende adottare misure di protezione e rafforzare la sicurezza alla frontiera in modo da fermare possibili infiltrazioni e rispondere a ogni attività militare israeliana". Il governo di Shimon Peres è stato richiamato sabato mattina per discutere della situazione. Scontro Libano - Usa -A rendere ancora pià complessa la situazione, lo scontro tra Libano e Stati Uniti all'Onu. Beirut, come membro del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, ha bloccato una dichiarazione di condanna del Consiglio che avrebbe definito "attacchi terroristi" quelli di giovedì ad Eilat. Dure critiche degli americani: "Il termine 'terrorista' è quello che il Consiglio utilizza sempre dopo questo tipo di attentati".