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Pisapia lascia casa a squatter: la rubano alle famiglie povere

Abusivi organizzati. Centri sociali occupano gli alloggi popolari. La Moratti li voleva sfrattare, la sinistra ha fermato tutto

Costanza Signorelli
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"Abbiamo bloccato sgomberi e organizziamo manifestazioni...". Lo dicono i componenti del comitato San Siro nella presentazione del loro sito Internet. Una missione a cui tengono a tal punto da averlo scritto in quattro lingue diverse: spagnolo, francese, inglese e arabo. Tutti devono sapere qual è la loro attività. Non tutti sanno, però, che dietro i rivoluzionari del "diritto alla casa gratis" non ci sono solo padri di famiglia senza soldi e lavoro, ma gente comune che ha trovato l'eldorado. Ad occupare gli appartamenti nella periferia di Milano sono infatti frequentatori di centri sociali, bravissimi con le parole («Bisogna dare  le case ai più poveri») ma meno nei fatti. Così, a fregare i bisognosi sono proprio i presunti paladini, che appena possono abbandonano lo striscione e strisciano in un appartamento assegnato a qualche poveraccio regolarmente in attesa da mesi. Lo scorso 20 giugno, insieme ad altre associazioni dello stesso tipo, gli "Abitanti del comitato San Siro" hanno organizzato un presidio davanti alle porte di Palazzo Marino. Le richieste erano riassunte in due punti: 1) Spazzare via i vertici Aler che sono corresponsabili di questa vergognosa politica, oltre che indagati per truffa d'asta, corruzione, turbativa d'appalto. 2) Bloccare immediatamente gli sgomberi e gli sfratti per i prossimi mesi, per impostare una nuova politica della casa che apra la strada alla sanatoria, al'assegnazione delle case sfitte e a molte altre misure che possono risolvere la drammatica emergenza. Due richieste mica da ridere, che nessuno sperava potessero essere prese in considerazione. E invece. Per il primo punto hanno dovuto arrendersi (per ora), ma si sono rifatti con il secondo. Quel giorno di giugno la neo-assessora Lucia Castellano, delega a Casa, Demanio e Affari pubblici, li incontrò per guardare finalmente in faccia i cacciatori di case e trovare  una soluzione concreta. Loro gridarono al miracolo, spiegando che da anni non avevano il piacere di un incontro ravvicinato con un esponente di giunta. Lei, si limitò a parlare di sospensione degli sgomberi. Come dire a una riunione di alcolisti che il frigo bar è gratis. Il risultato è stata un'ubriacatura da record di tutti i presenti. Da quel giorno nulla è cambiato. Gli abusivi hanno passato un'estate tranquilla  negli appartamenti auto assegnati e chi è in graduatoria - oltre  ventimila persone - non può far altro che aspettare un intervento dall'alto. Stando alle parole dell'assessore Castellano le cose dovrebbero ritornare alla normalità tra qualche settimana, precisamente da settembre. Gli sgomberi dovrebbero fare di nuovo il loro corso e il meccanismo delle graduatorie riprendere a girare. Per adesso sono solo parole, come quelle che hanno permesso agli abusivi di avere un tetto sulla testa nel rispetto del loro slogan "Tutti sotto un tetto".  Da settembre finiranno per strada, cosa sconosciuta alla maggior parte dei componenti del comitato, eppure non esiste alcun atto che garantisca un simile provvedimento. Nessuno garantisce ai cittadini in attesa di alloggio che allo scadere del termine fissato ad agosto la loro situazione verrà sbloccata. Né, tantomeno, che i giovani dei centri sociali che approfittano della situazione vengano gentilmente accompagnati alla porta. La giunta di Pisapia sonnecchia di fronte a un problema sociale che in campagna elettorale era finito ai primi posti tra le priorità della nuova amministrazione e che ora è stato abilmente dribblato. In puro stile cerchiobbottista, gli  arancioni di Giuliano promettono a una parte e accontentano quell'altra. Propongono soluzioni e prendono tempo per trovarle. Gli servono due mesi, luglio e agosto. di Salvatore Garzillo

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