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Marea nera nel mare del Nord: "Falla difficile da isolare"

Si teme un nuovo disastro ecologico sulle coste della Scozia, per la doppia perdita di petrolio dalla piattaforma Gannet Alopha

Rosa Sirico
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Una perdita di petrolio dalla piattaforma Gannet Alopha, 180 chilometri da Aberdeen, minaccia il mare del Nord lungo la costa orientale della Scozia. Un incidente che arriva a quasi un anno e mezzo dalla catastrofe del Golfo del Messico, ultimo di una serie di eventi che hanno sconvolto l'ecosistema marino. La fuoriuscita proviene della piattaforma della Shell: per gli esperti si tratta dell'incidente più grave nell'area dal 2000. Le squadre di sommozzatori sono al lavoro per bloccare le due perdite, anche se il lavoro risulta molto complesso. Sebbene la prima falla nella piattaforma Gannet Alpha sia stata bloccata, la seconda da cui continua a fuoriuscire petrolio "si trova in una posizione difficile con molta vegetazione marina", ha detto il responsabile Shell per l'esplorazione in Europa, Glen Cayley. Le due falle - "Mentre dalla prima falla sono fuoriuscite 216 tonnellate di petrolio, pari a 1.300 barili, la seconda falla - ha detto Cayley -, ammonta a soli due barili". La perdita - la più grande nel mare del Nord dell'ultimo decennio - è stata notata da un elicottero e al suo culmine si estendeva per quasi 30 chilometri. Secondo Cayley, le condizioni del mare stanno disperdendo naturalmente il petrolio e per ora non vi sono danni alla popolazione di uccelli marini. "Shell rimpiange molto questa perdita. Lavoriamo duramente per assicurarci che l'ambiente sia protetto". Allarme ecologico - "Incidenti come questo sono delle piccole bombe ecologiche" per gli ecosistemi marini. Lo afferma Silvio Greco, biologo marino, a proposito della fuoriuscita di petrolio dalla piattaforma Gannet Alpha di Shell in Scozia, nel Mare del Nord. Si tratta "di ecosistemi molto delicati - precisa -. In particolare il Mare del Nord è un'area di forte concentrazione di merluzzi e luogo di nidificazione per più di una decina di specie di uccelli marini, che sono i primi tra l'altro a risentire degli effetti degli olii pesanti. Il primo problema - aggiunge - è l'intossicazione provocata dal petrolio e la morte conseguente di larve e pesci che sono in superficie".  

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