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Guerra ai pirati della strada: "Reato di omicidio stradale"

La proposta arriva dai ministri Maroni e Palma: "Provvedimento necessario per una maggiore sicurezza. Consentire arresto"

Costanza Signorelli
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Introdurre nel codice penale il reato di "omicidio stradale": è la proposta annunciata dal ministro dell'Interno, Roberto Maroni, e dal Guardasigilli, Nitto Palma, nel corso della conferenza stampa di Ferragosto al Viminale. La nuova norma non consente l'abbassamento della pena e permette invece la possinilità di arresto in flagranza differita, come accade per le violenze negli stadi (Siete d'accordo con la misura proposta da Maroni e Nitto Palma? Votate il nostro sondaggio). Si tratta secondo il Guardasigilli di una "vera necessita", soprattutto se si considerano i dati: nel 2010 si registra 3,2% in meno di incidenti con esiti mortali causa un maggiore dispiegamento di pattuglie sul territorio. Una proposta accolta positivamente sia dal centrodestra sia dall'opposizione e dai familiari delle vittime della strada, che ha subito un'accelerata dopo la tragedia del 14 agosto, quando un albanese ubriaco ha imboccato l'A26 provocando una strage. A rendere ancor più pressante il dibattito la tragedia del 15 agosto: in seguito a una collisione in mare è morta una donna, il guidatore del gommone è risultato ubriaco. Palma-Maroni: stop a incidenti - "E' una vera necessità" ha sottolineato Palma, secondo il quale è necessario che questa fattispecie "venga considerata come una figura autonoma di reato e che venga riconosciuta la flagranza differita, un sistema per consentire l'arresto di chi si macchia di questo particolare reato". Il provvedimento, hanno assicurato Palma e Maroni, sarà portato presto in Consiglio dei ministri. Per il responsabile del Viminale, bisogna "distinguere il reato di omicidio stradale da quello colposo", per colpire coloro che commettono un omicidio "quando si mettono al volante sotto effetto di alcool o stupefacenti". Favorevoli - Al coro favorevole che si è alzato in favore della proposta si è unito anche il presidente del Venteo, Luca Zaia: "Ben venga questa idea. Io dico sì alla proposta di introdurre il reato di omicidio stradale: un conto è la disgrazia, l'omicidio colposo che purtroppo può capitare; altro discorso è invece quello che riguarda chi provoca vittime perchè guida l'automobile sotto gli effetti della droga o ubriaco". Quindi Adriana Poli Bertone, presidente nazionale di Io Sud: "Condividiamo pienamente lo spirito del provvedimento e ce la sentiamo di sostenere un disegno di legge in questo senso". Secondo la senatrice si tratta di "un richiamo alla responsabilità, e di una norma che va nella direzione di una maggiore giustizia su una questione tremendamente attuale che vede in moltissimi casi i pirati della strada farla assolutamente franca, sia per alcuni difetti di applicazione delle norme già in vigore, sia per l'assenza di norme. Quindi il provvedimento annunciato da Palma e Maroni riempie, in questo caso, un vuoto legislativo". Infine l'Ania, che esprime "soddisfazione" ricordando che "ogni due ore sulle strade italiane muore una persona. Una tragedia nazionale che dobbiamo tutti avere ben presente. Siamo convinti - conclude l'associazione - che sia necessaria una battaglia d'insieme per contrastare questa tragedia, e l'introduzione di un reato specifico sarebbe un passo avanti importante". Li Gotti (Idv) contrario: "Retorica pelosa" - Tra i pochi contrari figura il capogruppo dell'Italia dei Valori in commission Giustizia del Senato, Luigi Li Gotti: "I ministri Maroni e Palma annunciano l'introduzione del reato di omicidio stradale. Ma il reato già esiste: articolo589 terzo comma del codice penale. Pena da 3 a 10 anni per chi guida drogato o ubriaco. Pena elevata a 15 anni nei casi più gravi. Pena ulteriormente più grave se si contesta, come sarebbe  giusto, la colpa con previsione". Secondo Li Gotti quella di Maroni e Palma "è solo una pelosa propaganda per pochi spiccioli. Il ministro della Giustizia può convocare tutti i capi delle procure per chiedere, dati alla mano, le ragioni di un difetto di applicazione. E' nei suoi poteri. Non faccia operazioni di bassa propaganda - conclude Li Gotti - speculando sul dolore". Incidenti e controlli - I due ministri hanno ricordato l'incidente avvenuto sabato scorso sull'autostrada A26, in Liguria, dove un albanese, guidando contromano sotto l'effetto di alcool, aveva ucciso quattro giovani francesi. Maroni, nel corso della conferenza stampa, ha annunciato i dati sulla sicurezza stradale relativi al 2010. Sono stati 105.006 gli incidenti (-6,1% rispetto al 2009) e 2.259 quelli con esito mortale (-3,2% rispetto al 2009); sono diminuiti inoltre i morti e i feriti in incidenti rispetto al 2009 (rispettivamente -3,2%, -6,1%). Il maggiore controllo sul territorio, attraverso gli etilometri (+3,3%) e le pattuglie impiegate (+0,5%), ha portato a una riduzione del 3,7% delle infrazioni accertate e del 6.2% di quelle per eccesso di velocità.

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