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Emergency, l'italiano rapito Fonti governative: "Sta bene"

Vice-governatore del Darfur: "Siamo vicini alla cattura dei rapitori". La Farnesina chiede silenzio stampa per facilitare le operazioni

Costanza Signorelli
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Francesco Azzarà, operatore italiano di Emergency, è stato rapito a Nyala, capitale del sud  Darfur, il 14 agosto alle ore 17 locali, mentre si trovava in auto diretto verso l'aeroporto della città. L'Unità di Crisi della Farnesina, in stretto contatto con Emergency e la missione Onu in Darfur (Unamid) e in pieno coordinamento con l'ambasciata a Khartoum, ha attivato tutti i canali a disposizione presso le Autorità locali per una soluzione della vicenda. Intorno alle 18 del pomeriggio di martedì, il vice governatore del sud Darfur, Abdul Karim Moussa, riferisce al Sudanese Media Center che Azzarà "sta bene, sia dal punto di vista fisico che  da quello psicologico". Cattura dei responsabili - Le forze di sicurezza sudanesi "stanno stringendo il cerchio" intorno ai rapitori di Francesco. Il governatore ha precisato che i responsabili del sequestro - secondo le informazioni a disposizione - "si trovano ancora nel sud Darfur. Non abbiamo intenzione - aggiunge Moussa - di pagare alcun riscatto" per la liberazione di Azzarà, lasciando intendere che potrebbe essere arrivata una richiesta di pagamento di un riscatto alle autorità del sud Darfur. Silenzio stampa - D'accordo con Emergency, con cui si mantiene un collegamento  continuo, la Farnesina chiede sulla vicenda il silenzio stampa per facilitare la liberazione del connazionale. Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, immediatamente informato del sequestro, segue personalmente gli sviluppi e ha disposto il rientro a Khartoum dell'ambasciatore che si trovava momentaneamente in Italia. Lo riferisce una nota stessa del ministero. La tribù di Rezegat - L'operatore di Emergency, Francesco Azzarà, è nelle mani di un sottogruppo della tribù araba filogovernativa dei Rezegat. Questa, secondo il Corriere della Sera, è l'ipotesi avanzata da una fonte autorevole dell'intelligence sudanese. Lunedì il commando dei banditi si trovava in viaggio verso il proprio accampamento e non è stato possibile rintracciarlo direttamente. Ma il loro capo è stato identificato e si spera che i primi contatti possano essere stabiliti entro oggi. Emergency - "Emergency chiede la liberazione immediata di Francesco Azzarà ed auspica piena collaborazione di tutti coloro che possano aiutare ad arrivare a un esito positivo di questa vicenda". A scriverlo è la ong sul suo sito web dopo aver diffuso la notizia del rapimento di un suo operatore. Francesco Azzarà era alla sua seconda missione a Nyala come logista del Centro pediatrico che Emergency ha aperto nel luglio del 2010. Emergency e il suo leader, Gino Strada, sono ben voluti dal governo sudanese e dalla popolazione del Paese. A Khartoum hanno costruito e gestiscono un ospedale di altissimo livello per la cura di malattie cardiologiche. Il centro è aperto alla popolazione sudanese e a chiunque nei Paesi vicini ne abbia bisogno.

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