Battisti: "Resto qui in Brasile, adoro le belle ragazze"
Anche se dovrebbe rimanere a San Paolo l'ex leadee del Pac fa vacanza a Rio, scrive un libro e nega tutte le accuse
Il terrorista Cesare Battisti si gode la libertà: "Non ho nessuna voglia di andarmene dal Brasile, ormai sogno perfino in portoghese. Adoro Rio, le spiagge, le belle ragazze, la gente cordiale, mi ricorda Napoli e Marsiglia, posti dove mi è piaciuto stare", ha spiegato senza pudore alla rivista brasiliana Paul. L'accusa di terrorismo - Battisti, ex leader dei Proletari armati per il comunismo e di cui l'Italia ha, invano, chiesto l'estradizione, è accusato di avere avuto un ruolo in quattro omicidi che risalgono agli anni di piombo e attribuiti proprio ai pac. Ma il terrorista si difende: "Non ho ammazzato nessuno" e liquida il tutto come "una disputa politica". "Tarso Genro (l'allora ministro della Giustizia del governo Lula, ndr) esaminò il mio caso -dice a sua dufesa - , ritenne che avevo ragione, e con gran coraggio difese le sue posizioni contro le pressioni potenti che gli franarono addosso". Da San Paolo a Rio - Nell'articolo, parla anche una militante del comitato in favore della liberazione di Battisti, a lungo incarcerato a Rio in attesa della decisione sull'estradizione . "Teoricamente Cesare non potrebbe allontanarsi da San Paolo - ha detto la donna - perché il suo visto deve passare per alcune fasi ulteriori, ma lo studio legale che lo rappresenta mi ha garantito che tutto procede senza problemi". Battisti, in questo periodo racconta la donna è molto concentrato sulla stesura del nuovo libro, che si intitolerà Ai piedi del muro. Qui, conta di narrare la sua esperienza dietro le sbarre, dopo l'arresto avvenuto proprio a Rio de Janeiro - dove si era rifugiato in fuga dalla Francia, che dopo averlo tenuto sotto tutela per oltre vent'anni aveva deciso di concedere l'estrazione in Italia - nel 2007.