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Charlene, rivincita dopo nozze Dalle lacrime passa ai diktat

Nuove regole a Palazzo Grimaldi. A poco più di un mese dal matrimonio, principessa tira fuori le unghie: "Alberto non veda la sua ex"

Andrea Tempestini
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Le cronache rosa vecchia maniera appartengono a un passato jurassico. Era l'epoca delle principesse tristi, irrecuperabili. Tipo Soraya, coi suoi occhi verde smeraldo - mix di fascino teutonico e mistero persiano - che dovette subire il ripudio dallo Scià Reza Pahlavi perché non gli aveva dato un figlio. O Margaret d'Inghilterra, alcolizzata e trasgressiva, dopo che in gioventù le avevano impedito di sposare il fascinoso colonnello Peter Towsend. Pare avesse contato il divieto di “Lilibeth”, amata sorella ma durissima regina. L'implacabile fato avrebbe fatto scontare il tutto a Elisabetta II con le intemperanze di Diana, nuora ribelle, che per poco non mandò a rotoli la monarchia. Anche lei finita nell'albo storico delle principesse tristi: tutti dimentichi che in vita, alla faccia dell'incombente Camilla, rese pan per focaccia a Carlo e si divertì anche parecchio. Era la fine di un'epoca, niente più etichette lacrimevoli da affibbiare, anche Carolina di Monaco, divenuta principessa triste per lo strazio della morte del giovane marito Stefano Casiraghi, era uscita dal tunnel sposando Ernst di Hannover, contrassegnato da alto lignaggio ma anche da una grande passione per l'alcool. Una figlia insieme, Alexandra. E quando Ernst l'ha piantata, Carolina non ha faticato a mostrarsi una single serena, reazione tipica di molte 50enni d'oggi che non si lasciano cogliere dalla disperazione dell'abbandono. Stampa gossipara ormai rassegnata, mai più avrebbero potuto godere di principesche icone lacrimanti. Ragione per cui, quando è scoppiato il caso Charlène Wittstock-Principe Alberto, qualche giorno prima delle nozze, a nobili e plebei  non sembrava vero. Una pacchia, da impazzire per la goduria giornalistica: è storia recente, Charlène che avrebbe tentato la fuga, per non sposarsi più, dopo la scoperta di un terzo figlio di Alberto, secondo le cronache più o meno ufficiali ne ha due, Jazmine Grace, 19 anni, nata dalla cameriera Tamara Rotolo, e Alexandre, 11 anni, avuto con la hostess Nicole Coste. Charlène che piangeva all'altare non limitandosi a una furtiva lacrima di principesca felice commozione, ma sembrava un agnello condotto al macello. Alberto che la riprendeva. visibilmente seccato, come se parlasse a una povera tapina portatrice di handicap. Quindi le voci delle camere separate nel corso del viaggio di nozze in Sudafrica. E quelle di un accordo prematrimoniale, un figlio “valido” per l'ascesa al trono ( i nati extramatrimonio non hanno diritti secondo la costituzione monegasca), poi il divorzio con molte grazie e tantissimi soldi. Come dicevamo, i giornalisti di settore sono andati in brodo di giuggiole: miracolo, esisteva ancora una principessa triste riciclabile! Invece no, scordatevi la piangevole melassa: al recente ballo della Croce Rossa, culmine dell'estate monegasca - quota di partecipazione mille euro a testa -Charlène ha rialzato il capino, esprimendo il desiderio (in pratica un ordine) che non fosse invitata Nicole Coste, madre identificata dell'undicenne Alexandre e (si sussurra) forse “responsabile” della terza scomodissima paternità. Facendo parte dell'allegro harem del principe Alberto (e poi dicono degli arabi) Nicole era stata invitata in precedenti occasioni ufficiali. Allora Charlène, “solo” fidanzata, non aveva fatto rimostranze, sia pur inghiottendo fiele. Ma ora ha la fede al dito, e allora, fuori dalle scatole tutte le ex del principe playboy di scarso autocontrollo. Chi l'avrebbe detto che la vittima predestinata tirava fuori gli attributi? Ma non è poi così strano. Anzi a molti uomini sembrerà routine: quante fidanzate remissive si sono trasformate in mogli “padrone” dopo aver finalmente ottenuto il sì, dopo anni di lunga e paziente attesa? di Bruna Magi

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