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L'ultima minaccia di al Qaeda: bombe che devastano cellule

Il New York Times: "La rete yemenita vuole produrre ordigni dalla pianta di ricino. Una dose di 0,2mg del veleno è letale per l'uomo"

Andrea Tempestini
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L'amministrazione Obama è sicura che al Qaeda voglia produrre piccoli ordigni contenenti sostanze tossiche, bombe da far esplodere in ambienti chiusi quali un centro commerciale o un aeroplano. Nel dettaglio, la Casa Bianca teme che la rete terroristica yemenita stia cercando di produrre un veleno dalla pianta del ricino, da utilizzare in attacchi contro gli Stati Uniti. La notizia è stata riferita dal New York Times, che ha citato fonti di intelligence. Sostanza letale - L'intento sarebbe quello di utilizzare il veleno per il confezionamento di piccoli ordigni che disperderebbero nell'aria la ricina, una proteina in grado di provocare la morte delle cellule: una dose di 0,2 milligrammi è letale per l'uomo o se iniettata nel sangue. Secondo quanto riferito dal Nyt, i jihadisti avrebbero acquistato ingenti quantità di semi di ricino, per poi trasferirli nei loro laboratori. Il confezionamento dell'arma, comunque, non è un obiettivo facile da raggiungere: per trasformare la sostanza in arma servono particolari condizioni, e il caldo e il clima secco dello Yemen non aiuterebbero. L'intelligence a stelle e strisce ha precisato che non ci sarebbe alcuna minaccia imminente, ma la Casa Bianca è stata comunque allertata. I 'precedenti' - La ricina divenne famosa perché utilizzata nell'ombrello con un meccanismo pneumatico nascosto che spara piccole pallottole contenenti veleno che fu utilizzato nell'assassinio dello scrittore dissidente bulgaro Georgi Markov nel 1978, sul Waterloo Bridge a Londra. Lo stesso ombrello fu utilizzato anche nel fallito attentato al giornalista dissidente bulgaro Vladimir Kostov nello stesso anno, nella metropolitana di Parigi. Entrambi gli attentati furono pianificati dai servizi segreti bulgari durante la Guerra Fredda, con l'aiuto del Kgb.

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