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Cav cede sulla 'patrimoniale' Manovra da 45 miliardi

Berlusconi: "Tassa solidarietà per redditi oltre 90mila euro. Costi politica, taglio da 8,5 mld". Tremonti: "Pareggio bilancio nel 2013. Accorperemo Comuni e ridurremo le Province". Bossi difende le pensioni / Commento: "Cribbio, Silvio ci ha tradito"

Andrea Tempestini
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Dal tavolo con gli Enti locali escono le prime certezze sulle manovra anti-crisi. Silvio Berlusconi si impunta, e taglia i costi della politica. Sulla "tassa di solidarietà", ovvero la patrimoniale, però nulla da fare ("Ma cribbio, Silvio, questo è un tradimento": leggi il commento di Fausto Carioti). Il premier deve cedere: arriverà per i redditi superiori ai 90mila euro. Per quel che riguarda le sforbiciate ai costi della politica è stato annunciato un taglio di 6 miliardi ai ministeri nel 2012 e di 2,5 per il 2013 tramite 14 o 15 misure". Il presidente del Consiglio ha così anticipato i punti salienti della nuova manovra allo studio per far fronte alla crisi dei mercati e che verrà varata dal Consiglio dei Ministri anticipato alle 19 di questa sera. Dopo la serie di incontri di giovedì, il Cavaliere era arrivato a Palazzo Chigi con il ministro nella bufera, Giulio Tremonti, scaricato da frange del Pdl e anche da chi, fino a una manciata di giorni fa, lo voleva come presidente del Consiglio (Fini e Casini). Intanto continua a farsi sentire Umberto Bossi: "Sulle pensioni passerà la linea della saggezza". "Pareggio chiesto da Bce" - L'obiettivo del governo, ha ribadito Berlusconi nell'incontro con gli Enti locali, è quello di "ottenere altri 20 miliardi per il 2012 e altri 25 per il 2013". Risultati ancor più significativi di quelli che erano trapelati nei giorni scorsi. Il Cavaliere ha spiegato che la Banca centrale europea ha preteso l'anticipo del pareggio di bilancio: l'Eurotower "non lo riteneva congruo nel 2013 e mi ha chiesto di anticipare". Tremonti: "Pareggio nel 2013" - Giulio Tremonti, nel corso dell'incontro, ha esordito sottolineando l'intenzione del governo di "ridurre le province e di accorpare i comuni". Poi ha fatto sapere che il governo punta a far scendere l'indebitamento dal 3,9% all'1,6% nel 2012, per poi raggiungere il pareggio l'anno successivo. Il ministro ha aggiunto che "questi obiettivi sono da raggiungere attraverso riduzioni della spesa e non con aumenti fiscali, che non verrebbero considerati validi da Bruxelles. Dobbiamo ridurre l'indebitamento - ha ribadito - attraverso riduzioni della spesa". Appello di Napolitano - In precedenza il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, aveva espresso il suo auspicio, ovvero che "prima e dopo le deliberazioni del Consiglio dei MInistri il confronto sulle misure per fronteggiare la crisi sia aperto alle proposte di tutti". Il Capo dello Stato, in una nota ufficiale, ha chiesto che "si sviluppi il confronto più attento, aperto alle proposte di tutte le forze politiche e sociali che, come già ieri in Parlamento, appaiono consapevoli delle comuni responsabilità nell'attuale, delicatissimo, momento". "Gli togli anche la pensione?" - Il leader del Carroccio, nel frattempo, continua la sua lotta per difendere la previdenza, e rispondendo ai giornalisti  spiega: "Se vai in giro per la città, anche qui a Roma trovi dei poveracci, anche dei vecchietti, che vanno nei grandi magazzini la bottiglietta o il pezzo di pane perché non hanno da mangiare. Che fai? Gli togli anche la pensione? Vedrete, passerà la linea della saggezza. Teoria complottista - Il Senatùr a tutto campo, dopo quella relativa al "piano della Bce per far cadere il governo", si lancia in una seconda teoria complottista: "C'è qualcuno che dà fuori la mancia per far dire che c'è un asse Bossi-Tremonti per far cadere il governo. Una volta - ha detto rivolto ai giornalisti - scrivevate le cose che avvenivano. Adesso si inventa". Quindi una battuta sul vertice notturno di Palazzo Grazioli: "E' andato bene. Si è parlato di dove trovare i soldi" per arginare la crisi. "I rapporti tra Tremonti e Berlusconi? Bene. Tutto bene", ha concluso.

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