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Il grande addio. Eto'o in Russia, l'Inter tratta. Moratti apre

C'è stato l'incontro tra Banca e l'Anzhi: la squadra ha messo sul piatto 30 milioni. Il patron: "Cifra intelligente. Ci penseremo"

Andrea Tempestini
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«Non si vende Eto'o in un pomeriggio». La frase di Marco Branca non ammette repliche: l'Inter sta pensando seriamente di lasciar partire Samuel Eto'o (31). Ma i dettagli da mettere a punto sono ancora molti, anche se la distanza tra nerazzurri e russi potrebbe essere inferiore a quanto si pensi. Dopo tre incontri preliminari, l'accelerazione nelle trattative si è avuta ieri pomeriggio, quando a Milano si sono ritrovate le delegazioni dell'Inter e dell'Anzhi. E che si trattasse di un incontro “serio” lo si è capito quando nella sede nerazzurra è arrivato Rinaldo Ghelfi, “l'uomo dei conti”, quello che tiene i cordoni della borsa interista. L'incontro durato oltre un'ora e mezza, però, è stato solo interlocutorio. Anche se, a fronte di un'offerta faraonica per il giocatore (si parla di oltre 70 milioni per quattro anni di contratto), anche quella per il cartellino è stata valutata positivamente. I russi, infatti, hanno messo sul piatto una cifra vicina ai 30 milioni , mentre Branca e Ghelfi hanno rilanciato a 40. Ma l'accordo si potrebbe chiudere intorno ai 35 milioni.   Anche perché in serata sono arrivate le parole di Massimo Moratti che ha definito quella russa «un'offerta intelligente e che da valore al nostro giocatore. Valuteremo nei prossimi giorni. Sentiremo il ragazzo e prenderemo una decisione». A questo punto la palla passa a Samuel Eto'o. È lui che deve decidere se accettare la corte dell'Anzhi e andare a fare il nababbo in un campionato minore, oppure accordarsi con l'Inter per un rinnovo di contratto, magari condito da un piccolo ritocco dell'ingaggio. Dall'altra parte Moratti è molto combattuto: lui non vorrebbe cedere il suo campione, ma sa anche che un'offerta del genere potrebbe anche non ripetersi più. Ecco allora che l'ultima parola sulla trattativa dovrà dirla Samuel, che ieri sera si è ritirato a colloquio col suo procuratore Claudio Vigorelli. Se il calciatore darà il via libera all'operazione le delegazioni potrebbero rivedersi già nei prossimi giorni. In caso contrario i colloqui si chiuderebbero qui. Se il camerunese parte, i soldoni versati dall'Anzhi servirebbero all'Inter per ributtarsi sul mercato per cercare il suo sostituto. Nel mirino i soliti nomi: il primo, più spendibile coi tifosi, è quello di Carlos Tevez (27) che vuole andarsene dal City e ha già fatto sapere a Branca di essere disposto anche a ridursi l'ingaggio che oggi ammonta a nove milioni a stagione. In alternativa a Tevez potrebbe partire la caccia ad un altro argentino: Ezequiel Lavezzi (26), il cui rapporto col Napoli di De Laureniis sembra sempre più in bilico. Poi c'è Wesley Sneijder (27) che ogni giorno parla dicendo tutto e il contrario di tutto. L'altroieri aveva praticamente detto addio all'Inter. Ieri a una tv olandese ha invece spiegato che il 31 agosto (giorno di chiusura del mercato) sarà ancora un giocatore nerazzurro. Anche se, ha precisato l'olandese «è vero che ci sono stati dei contatti ufficiosi con lo United». Ma cosa c'è di vero? Due fattori importanti che arrivano entrambi da Manchester. Primo. Il City (che era pronto a offrire 35 milioni per l'olandese) si è praticamente accordato con l'Arsenal per acquistare Samir Nasry (24) che ha tre anni in meno e costa solo 25 milioni. Secondo. Dallo United hanno fatto sapere che la valutazione di 35 milioni è troppo alta. Così c'è il forte rischio che Sneijder resti dov'è: all'Inter. Cosa che non dispiacerebbe affatto né al presidente Moratti, né alla piazza.  Oggi intanto l'Inter si vedrà col Genoa per chiudere l'ingaggio di Juraj Kucka (24) e provare a convincere Goran Pandev (28) ad accettare il trasferimento in Liguria. di Fabio Rubini

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