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Tonino Di Pietro sul trattore: "Da grande farò il contadino"

Leader Idv torna a ribadire le sue ambizioni per la senilità: "Ho un'azienda agricola...". Poi sul Cav: "E' suonato sul piano fisico"

Andrea Tempestini
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Ogni tanto Tonino ci ricorda la sua ultima ambizione. "Sono del 1950 e a ottobre compirò 61 anni. Mi toccherà stare in politica ancora per un pò di tempo, ma quando deciderò di pensionarmi vorrei tornare a vivere nella masseria di Montenero di Bisaccia, dove sono nato, facendo il contadino". Così Di Pietro, il leader dell'Idv, immagina la sua senilità. Il pensiero è stato ribadito al settimanale Oggi in edicola mercoledì. "In questa prospettiva - continua l'ex pm - ho riavviato la piccola azienda agricola che fu di mio padre, ho ripiantato la vigna, ho sistemato la stalla e ho rimesso gli animali". "Berlusconi? Bollito" - Ma Tonino, tra papere, galline e mucche, trova anche lo spirito per tirare la consueta bordata alla sua ossessione incarnata, il Cavaliere. "Berlusconi finito? Più che altro - commenta con 'garbo' - è veramente suonato sul piano fisico. L'altro giorno, durante il suo intervento alla Camera mi ha fatto impressione. Sembrano passati mille anni dal suo esordio in politica - ha aggiunto -, quando improvvisava infiammando le folle e scaldando un pò tutti (meno che me). In Parlamento ha letto un discorso che evidentemente gli aveva preparato qualcun altro -  ne è sicuro l'ultrà dell'Idv - e dava l'idea di apprendere le cose che c'erano scritte nel momento stesso in cui le diceva. Abbiamo un premier - prosegue come un disco rotto - assente da se stesso e, quel che è peggio, assente dai problemi del paese". "Con Pd e Sel al governo" - Poi la letterina dei propositi per il futuro: "Partito Democratico, Italia dei Valori e Sinistra econolgia e libertà governeranno insieme". Secondo Di Pietro, "In un sistema bipolare c'è la necessità di costruire una coalizione riformista che non può non avere come partiti di riferimento il Pd, Sel e l'Idv. Stabilito questo, però ai cittadini non basta più la distinzione fra riformisti e moderati: alla gente interessa innanzitutto l'onestà nella politica e distinguere fra il partito degli onesti e il partito dei disonesti". E, ovviamente, l'onesto è lui.

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