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Italo disperato: torna colomba per volare verso il governo

L'ultima mossa di Fini. Con un'intervista di Bocchino tende la mano al governo e spiega: "Non dobbiamo più litigare con Berlusconi"

Andrea Tempestini
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Gianfranco Fini tende la mano a Silvio Berlusconi. E lo fa attraverso un'intervista di Italo Bocchino al Corriere. In cui il numero due di Futuro e Libertà accantona la richiesta di dimissioni del premier (che Fli chiede ininterrottamente da mesi) e si dice disponibile a dare una mano al governo di fronte all'emergenza della crisi economica. «Non è il caso di litigare ora col Cavaliere», dice Bocchino. Una svolta moderata che però dentro Fli non viene presa benissimo. Con i falchi che si sentono traditi proprio da uno di loro: Bocchino, infatti, è sempre stato tra i più duri oppositori del Cavaliere, in prima linea a spingere per l'uscita dei finiani dal Pdl e per la costituzione di gruppi autonomi. Ma basta leggere il comunicato di giornata di Carmelo Briguglio per capire come i falchi non accettino cambi di posizione. «Fli non farà mai parte di un governo guidato da Berlusconi. Punto e basta. Per noi tutti è pregiudiziale e implicito a qualunque riflessione. Altra cosa è poi valutare i provvedimenti che il governo metterà in campo di fronte all'emergenza economica», afferma Briguglio. Dunque se Bocchino lascia intravedere all'orizzonte «una ricomposizione del centrodestra», Briguglio torna a escluderlo «almeno fino a quando al timone c'è il Cavaliere». Su questo fronte ci sono anche Fabio Granata, Flavia Perina e Chiara Moroni. Mentre i moderati di Fli, ancora rammaricati per l'addio di Adolfo Urso, sono possibilisti. E pur ritenendo il Terzo polo una valida opzione di alternativa in questo delicato passaggio politico, sono consapevoli che il loro posto nella politica nostrana è nel centrodestra. Ma la mossa di Fini è anche strategica. Nelle ultime due settimane, infatti, lo smarcamento al centro di Pier Ferdinando Casini stava imprigionando Fini in un anti-berlusconismo di maniera che in questo momento, di fronte alla crisi economica, rischiava di apparire del tutto fuori luogo. Inoltre Fli negli ultimi tempi ha un forte problema di linea: non è chiaro quali sono gli obbiettivi a medio e lungo termine. Se poi ci mettiamo i sondaggi sempre più bassi e le ultime fuoriuscite di parlamentari, è evidente che il partito finiano sta vivendo il suo momento più difficile. Così, tendere la mano al premier può servire a Fini per rientrare al centro dei giochi, evitando di farsi dettare l'agenda dal leader dell'Udc.  «Il problema in questo momento non è più Berlusconi, ma è salvare l'Italia», osserva il capogruppo di Futuro e Libertà alla Camera Benedetto Della Vedova. Che aggiunge: «Ora non è più tempo di chiedere in continuazione le dimissioni del premier (su cui noi non abbiamo cambiato idea), ma è meglio confrontarci col governo sulle misure da prendere per aiutare il Paese. Su questo siamo in piena sintonia con Casini». di Gianluca Roselli

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