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Obama: "Gli Usa da tripla A". Lui parla, Wall Street affonda

Barack parla dopo il declassamento di S&P: "Il nostro è un problema politico. I mercati credono ancora in noi". E New York crolla

Andrea Tempestini
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Barack Obama prende la parola e, sicuro di sè, cerca di frenare la giornata nera, nerissima della Borsa statunitense. I listini a stelle e strisce sono crollati sotto i colpi dell'agenzia di rating Standard&Poor's (e hanno trascinato a picco anche quelli europei), che venerdì ha emesso la sua sentenza: "Washington dica addio alla tripla A", una doccia gelata per gli States. Barack Obama parla alla nazione, cerca di infondere fiducia a un popolo che di fiducia ne ha poca, ma non serve a nulla: mentre il presidente parla, la Borsa di New York continua a precipitare e acuisce le perdite, che sfondano la quota monstre pari a 4 punti percentuali. "Saremo sempre da tripla A" - Secondo Obama, però, "i mercati hanno ancora fiducia negli Usa, che sono perfettamente in grado di risolvere i loro problemi e sanno cosa fare per affrontarli": queste le parole con cui ha esordito nell'attesissima conferenza stampa. "Nonostante quello che possa dire un'ageniza di rating - ha aggiunto dalla Casa Bianca - gli Stati Uniti saranno sempre un Paese da tripla A. I nostri problemi saranno risolti, e la buona notizia è che i problemi degli Usa sono risolvibilie", he precisato, per poi aggiungere che "la fonte di preoccupazione maggiore è il mercato del lavoro". Tornando al declassamento deciso da S&P ha poi aggiunto: "Venerdì abbiamo appreso che gli Usa sono stati declassati da una delle agenzie di rating. E questo non perché dubitano della nostra capacità di pagare il debito, ma dell'abilità del nostro sistema politico di agire". Obama punta così il dito contro i repubblicani, ai quali imputa di aver eretto pericolossissime barricate nei giorni in cui si doveva evitare il default parziale degli Usa. "La volontà politica il problema" - Secondo il presidente "non sono le modifiche alle varie proposte il problema, ma la volontà politica a Washington. I repubblicani e i democratici presentano buone proposte. Abbiamo proposto buone idee. Mi rendo conto dello scetticismo ma la mia speranza - ha aggiunto - è che la notizia di venerdì ci dia un rinnovato senso di urgenza. Staremo vicini a tutto questo fino a quando tutto sarà svolto". Obama ha poi aggiunto che "lo stallo politico sulla trattativa sul debito non è stato costruttivo". Quindi il richiamo alle proprie responsabilità: "Ci sono sempre fattori economici che non possiamo controllare, ma come rispondere? Spetta totalmente a noi. I mercati possono salire e scendere ma questi sono gli Stati Uniti d'America. Quello che ci distingue è la volontà di agire, la determinazione a plasmare il nostro futuro, a risolvere le divergenze in modo ragionevole. Dovremo raccogliere questo spirito".

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