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Sacrifici La contessina è già stanca di lavorare La Borromeo lascia il Fatto, studierà negli Usa

Beatrice, la pasionaria dal sangue blu cocca di Santoro e Travaglio, frequenterà un master in giornalismo alla Columbia

Giulio Bucchi
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Nella torrida estate milanese ci consola, sfogliando i giornali, trovare con grande frequenza il nome di Beatrice Borromeo, splendida e bionda fanciulla di nobili natali. Nulla di strano, si dirà, poiché da tempo la signorina ha abbandonato la carriera di modella - per cui avrebbe tutte le carte in regola - onde dedicarsi alla professione di giornalista, la quale certo non richiede qualità intellettive molto superiori. La perplessità nasce dal fatto che l'altisonante cognome della Borromeo, da qualche tempo, non lo leggiamo più in calce agli articoli, bensì all'interno degli articoli stessi.  La signorina infatti viene ripetutamente citata sui giornali di gossip. Facciamo un esempio: questa settimana, invece di apparire sul Fatto quotidiano, il giornale dell'amico Marco Travaglio dove si proponeva di impratichirsi del mestiere, ce la siamo trovata su Diva e donna. Era protagonista di alcuni scatti sfocati che la ritraevano sorridente e radiosa (come al solito) mentre sguazzava nelle acque del principato di Monaco assieme al suo regale fidanzato, Pierre Casiraghi. I due sirenetti si tuffavano da un ingombrante yacht e a tutto pensavano - ci sembrava - tranne che alle notizie di cronaca, al crollo delle borse, al precipitare degli indici, alle beghe tra governo e opposizione. Immaginiamo con quale entusiasmo la contessina Beatrice Borromeo Serbelloni Mazzanti vien dalMare abbia inaugurato la principesca barca, bottiglione dichampagne in mano: «Capovaro, varo?». «Vari contessina, vari!». Diciamo la verità, siamo invidiosi quando ci capita di ammirarla in occhiali scuri e pelle cotta dal sole. Così come ci siamo divorati il fegato leggendo, pochi giorni fa, della sua presenza a Capri con tutta la real casa, Carolina di Monaco in testa. Abbiamo pure sentito, a luglio, che avrebbe partecipato a uno dei matrimoni dell'anno, quello fra Alberto e Charlene. In tutte queste occasioni non era presente in veste di giornalista, ma in abiti griffati da ospite di lusso. Più che l'inviata potè l'invitata. Già, perché la bella Beatrice sembra essersi un po' stufata della monotona vita di redazione, fra agenzie di stampa da scorrere e articoli da correggere. Era così dura, la permanenza al Fatto, che una volta terminò bruscamente un'intervista a Io Donna perché «devo andare a chiudere la pagina delle lettere». Fare la giornalista va bene,maun annnetto (settimana più, settimana meno) basta e avanza. Anche se in questo periodo qualche soddisfazione se l'è tolta, tipo quella di dare lezioni al direttore del Tg1 Augusto Minzolini. A inizio giugno, in effetti, la contessina Borromeo Serbelloni ha annunciato che avrebbe mollato il quotidiano di Travaglio: «Sono in partenza per un master di giornalismo alla Columbia University che durerà qualche mese», scrisse. Precisando poi: «Quando si lavora in un posto come il Fatto Quotidiano, ci si pensa due volte prima di imbarcarsi in un'altra avventura. Io ci ho pensato venti volte,ho chiesto consigli, ho deciso di andare e poi di restare, ho cambiato idea in continuazione. Poi ho scelto di partire perché credo che questo master mi servirà per diventare più brava e poter contribuire di più a questo giornale». Una giovane prodigio, la Beatrice. Esordio nelle trasmissioni di Michele Santoro. Assunzione al Fatto. Aspettativa dopo brevissimo tempo. Master alla Columbia. Questi sì che son cronisti preparati, degni del Maestro Travaglioni. Che scemi siamo stati a scherzare sui suoi articoli. Che imbecilli, quando la prendevamo in giro perché firmava servizi urticanti sulle lotte operaie, proprio lei che si godeva la dolce vita... Non capivamo che in realtà Beatrice si stava preparando al futuro, come si prepara oggi abbronzandosi sullo yacht. Per diventare veri giornalisti impegnati bisogna aver dimestichezza di salotti e cene raffinate. Altrimenti si rimane confinati nel nostro brutto mondo di berlusconiani livorosi e beceri. Noi soffriamo e ci prendiamo la rivincita punzecchiandola, perché sappiamo che presto ce la ritroveremo editorialista di Repubblica. O magari, da inviata del Corriere della Sera, la vedremo sul luogo della notizia mentre smonta da un'auto di lusso nera. E sconsolati penseremo: però, che carriera. di Malabarba

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