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Lo sciopero dei calciatori: "Così la serie A non parte"

Il presidente dell'Assocalciatori Tommasi: "Non c'è l'accordo sul contratto collettivo, avvio a rischio". Il nodo sono i fuori rosa

Giulio Bucchi
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Torna la grana contratti in Serie A, e i calciatori minacciano lo sciopero. Ad ammettere che "l'avvio del campionato è a rischio" è stato il presidente dell'Assocalciatori Damiano Tommasi, intervenuto in diretta a SkySport 24. La vertenza va avanti da mesi, con minacce di sciopero e di giornate di campionato saltate. Tutto rinviato, tutto di nuovo sul tavolo. "Il contratto collettivo va firmato - ha spiegato l'ex centrocampista della Roma e della Nazionale - e bisogna farlo prima dell'avvio del campionato. Ai giocatori pesa non scendere in campo, ma è necessario mettere nero su bianco i diritti dei giocatori e non è una questione economica: c'è unità di intenti tra i calciatori, sono stato nel 90 per cento dei ritiri delle squadre di A". La questione centrale è quella dei fuori rosa. I calciatori chiedono pieno diritto ad allenarsi con la squadra di tesseramento, i club si oppongono. Per ora, l'accordo tra Assocalciatori e Lega di A non c'è ancora. "Sento continuamente dire che manca poco, che ci vuole poco - spiega Tommasi -, ma quel poco da parte della Lega non arriva mai. La questione va avanti dalla passata stagione, nei mesi scorsi abbiamo deciso di non fermare il campionato mentre era in corso, ma ora se non arriva a conclusione la vicenda è il caso di non partire".

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