Stangate di Pisapia-pinocchio Pdl: "Giunta di sanguisughe"
Il sindaco a maggio giurava: "Non aumenterò le tasse". Ora in aula via alla maratona per approvare la batosta Irpef / COSTA
Il 21 maggio faceva caldo, molto caldo. Giuliano Pisapia, lanciato verso il trionfo del ballottaggio, sfilava a Quinto Romano facendo il consueto bagno di folla arancione. Microfono in mano, sotto il gazebo gremito di cittadini in estasi, Giuliano aveva messo in chiaro le cose: "È assolutamente falso che aumenterò le tasse". Applausi, baci, strette di mano. Sono passati due mesi, e le rassicurazioni elettorali dell'ex parlamentare di Rifondazione sono già state spazzate via dal nuovo vento di Palazzo Marino. Ieri sera, infatti, la maggioranza di centrosinistra ha votato - per la prima volta nella storia della città - l'introduzione dell'addizionale Irpef sulle buste paga dei residenti. Soldi prelevati dalle tasche dei cittadini che finiranno direttamente nelle casse del Comune. la maratona Sconfessando in parte il sindaco Pisapia, il Pd ieri ha presentato l'emendamento per alzare da 26 mila a 33.500 euro la soglia di esenzione Irpef (Idv e sinistra radicale la proveranno oggi ad alzare almeno a 40mila). Modifica approvata, con qualche mal di pancia, da tutta la sinistra. Gli stangati, a questo punto, sono 220 mila persone per un introito di 35 milioni annui. "Perderemo 6 milioni di euro" ha replicato ai Democratici l'assessore al Bilancio innestando la retromarcia, "il mio parere è favorevole se è l'unica condizione per approvarla". Il lungo tira e molla interno alla sinistra, ha partorito un compromesso che lima l'imposta ma colpisce comunque quasi un contribuente su tre, compresi gli impiegati con stipendio da 1700 euro al mese. L'assessore al Bilancio Bruno Tabacci, intervenuto in aula, ha mostrato il consueto orgoglio dell'esattore: "Sono contentissimo di essere in questa maggioranza, non sono Pinocchio ma il Grillo Parlante. Il governo dovrebbe essere responsabile come noi". Considerazioni che, secondo il centrodestra, mascherano un approccio vampiresco nei confronti dei cittadini. "Questa è una finanza sanguisuga" attacca l'ex vicesindaco Riccardo De Corato. "Tabacci fa il gabelliere perché spera che fra 5 anni i cittadini non se ne ricordino più. Sono sanguisughe". Per frenare l'approvazione del giro di vite fiscale, il centrodestra ha presentato settecento emendamenti; altri 300 sono pronti e verranno depositati oggi durante la discussione sulla variazione di bilancio. "La sinistra rinvii le vacanze già prenotate" dice l'esponente del Carroccio Alessandro Morelli. Nella bagarre dell'aula, ieri l'assessore Tabacci ha scaricato perfino i sindacati, nettamente contrari alla stangata: "Fanno il loro mestiere, hanno un ruolo nella contrattazione ma non bisogna confondere i ruoli istituzionali". Sulla prima maratona d'aula dell'era Pisapia, incombe anche il ricorso al Tar vagheggiato dall'opposizione di fronte alla gestione del presidente del consiglio Basilio Rizzo (in discussione c'è la scelta di votare insieme le due delibere che riguardano la manovra di bilancio). i prelievi Lo schema previsto dai Democratici toglie denaro a oltre 220 mila residenti: con uno stipendio di 1.700 euro netti al mese, si perdono 67 euro; se in busta si guadagnano 2mila euro, se ne perdono 80. "La sinistra racconta la favola che si tratta di un aumento minimo» tuona l'ex assessore comunale al bilancio Giacomo Beretta, "ma l'anno prossimo raddoppieranno il prelievo allo 0,4%". Al momento è ancora un'ipotesi, ma potrebbe mettere in ginocchio da gennaio tutti i milanesi con un reddito da lavoro dipendente. I 67 euro annui da versare, per chi guadagna 1.700 euro mensili, diventerebbero in un battibaleno 104, e così via. Sostiene Beretta: "Le alternative c'erano, ma non sono mai state nememno prese in considerazione". La Lega Nord, attraverso il consigliere del Carroccio Luca Lepore, l'ha chiesto direttamente a Tabacci: "Ci dica se l'anno prossimo l'imposta si raddoppia". Nella bagarre sull'Irpef, il centrosinistra ha recuperato anche il voto del radicale Marco Cappato, che aveva minacciato il voto contrario se la giunta non avesse condotto una battaglia contro i manifesti abusivi dei partiti. Ieri Tabacci ha promesso di "impegnarsi contro le sanatorie per le multe", e il radicale si è allineato con la sua maggioranza pro-tasse. di Massimo Costa