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Alt ai ministeri al Nord Napolitano è "preoccupato"

Il presidente della Repubblica scrive a Berlusconi: timore per il decentramento di alcune scrivanie a Monza. Sabato scorso lo "show" di Bossi e Calderoli davanti ai tre uffici di rappresentenza a Monza. Bocchino: "Il Colle ha ragione, è una pagliacciata"

Costanza Signorelli
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Nemmeno il tempo di gioire per la "conquista" e la Lega deve subito preoccuparsi. Sabato scorso Umberto Bossi e Roberto Calderoli avevano inaugurato a Monza le sedi decentrate dei Ministeri di Riforme, Semplicazione normativa e dell'Economia nella villa Reale del capoluogo brianzolo. La doccia fredda arriva direttamente da Giorgio Napolitano. Martedì sera una nota scritta e inviata dal Colle al premier Silvio Berlusconi comunica che il Presidente della Repubblica è "preoccupato" per lo spostamento. Nella lettera al premier, sono presenti rilievi e motivi di preoccupazione sul tema del decentramento, oggetto di ampio dibattito. Fli condivide - Il più lesto a commentare la posizione de Colle è Italo Bocchino. Secondo il numero due di Futuro e Libertà Napolitano "con i suoi rilievi e la sua preoccupazione esprime lo sdegno dell'intera nazione per l'autentica pagliacciata dell'apertura delle sedi ministeriali a Monza". "Mentre si chiedono sacrifici agli italiani - spiega Bocchino in una nota - la politica dovrebbe dare l'esempio riducendo ministeri, poltrone e costi e la decisione di aprire nuove sedi a cui seguiranno altri doppioni in giro per l'Italia umilia quegli italiani chiamati a tirare la cinghia per pagare sprechi inutili". "Il tentativo di spostare fuori da Roma Capitale le sedi ministeriali - conclude - è inoltre un attacco a quella coesione nazionale che dovrebbe essere un obiettivo primario del governo". Non ha ancora letto la lettera, ma anche il compagno di partito di Bocchino, Roberto Menia, è entusiasta del richiamo: "E' del tutto evidente che le nostre preoccupazioni, espresse a più riprese, erano legittime e fondate. E' assurdo, piuttosto, che debba essere il Capo dello Stato a dover ricordare e spiegare al presidente del Consiglio, Berlusconi, i principi istituzionali fondamentali dello Stato italiano".  Il sindaco Alemanno - Il sindaco di Roma Gianni Alemanno è stato un contestatore della prima ora sulla vicenda dei ministeri al Nord. "Dopo molti segnali confusi, era inevitabile che il Presidente della Repubblica facesse sentire la  sua voce a difesa delle prerogative costituzionali di Roma Capitale - commenta soddisfatto-. Mi auguro che il presidente Berlusconi tragga da questa lettera del Capo dello Stato la spinta politica per confermare in maniera chiara e  definitiva il pieno sostegno del Governo di centrodestra a Roma Capitale. E' una vicenda durata troppo a lungo, che ha avuto toni spesso inaccettabili e che oggi, prima il Presidente della Repubblica e  poi il Presidente del Consiglio, devono chiudere definitivamente”.

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