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Norvegia sotto attacco: autobomba e sparatoria

A Oslo violentissima esplosione davanti all'ufficio del premier Stoltenberg, illeso. Sette vittime, altri feriti. Poco dopo, colpi d'arma da fuoco al meeting dei giovani laburisti: quattro morti, se ne temono venti. Un arresto. Jihadisti rivendicano attentato

Giulio Bucchi
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Un doppio attentato ha sconvolto nel pomeriggio la Norvegia provocando tra gli undici morti e i venti morti. Prima un'autobomba nella capitale Oslo, nel centro direzionale, davanti all'ufficio del premier Jens Stoltenberg e alla sede del tabloid Vg, quindi la sparatoria a Utoya, isoletta a 50 km dalla capitale dov'era in corso un meeting di giovani laburisti, con un arrestato e un secondo terrorista ancora in azione. Nel primo caso il bilancio parla di sette morti e altri feriti, nel secondo le vittime sono ufficialmente quattro ma si teme che salgano a tredici. La rivendicazione - Il gruppo terroristico Ansar al-Jihad al-Alami ha diffuso un messaggio sul forum jihadista Shmukh in cui appare rivendicare i due attentati come ritorsione alla presenza della Norvegia in Afghanistan, alle celebri vignette danesi di Lars Vilks rilanciate da alcuni giornali quotidiani e, per ultima, quella pubblicata dal magazine Dagbladet nel febbraio 2010 in cui il profeta Maometto veniva raffigurato come un maiale. "Ed è solo l'inizio", minacciano. "Dall'attentato a Stoccolma avevamo avvertito che vi sarebbero state altre operazioni", si legge nel messaggio. In effetti, a dicembre 2010, lo stesso forum annunciava come prossimi obiettivi dei terroristi islamici Oslo e Copenaghen. La settimana scorsa un procuratore norvegese ha denunciato per terrorismo il Mullah Krekar, religioso iraqeno di nascita e fondatore del gruppo curdo Ansar al-Islam. L'accusa è di aver minacciato di uccidere politici locali in caso di una sua espulsione. L'autobomba - Il primo attacco alla Norvegia arriva ad Oslo. Una violentissima esplosione ha sconvolto il centro della capitale intorno alle 15.30, davanti alla sede del tabloid Vg e gli uffici del premier Jens Stoltenberg. La causa è un'autobomba. Il bilancio parla di sette morti e altri feriti. Secondo il sito di Vg, un cadavere pende da una finestra di uno degli edifici coinvolti. La polizia ha invitato i cittadini a lasciare il centro città o chiudersi in casa. Un ufficiale ha riferito che, secondo le immagini delle telecamere di sorveglianza, "una grande automobile è stata vista passare nel quartiere del governo pochi istanti prima dell'esplosione". Lo scoppio ha investito la sede di Vg, in pieno centro a pochi passi dal palazzo del governo che ospita l'ufficio del premier e il Ministero del Petrolio. Illeso Stoltenberg, non presente in ufficio al momento dello scoppio. Pochi minuto dopo l'esplosione, il corrispondente per la Cnn dell'emittente Nrk ha parlato di due deflagrazioni a pochi istanti l'una dall'altra, circostanza non confermata dalle autorità. Tutte le strade del centro della capitale norvegese sono state chiuse al pubblico. La sparatoria - Dopo qualche minuto, l'attenzione si sposta su Utoya, isoletta a 50 km da Oslo nel quale era in corso un meeting dei giovani laburisti al quale avrebbe dovuto partecipare il premier Stoltenberg. Due uomini, con indosso un'uniforme della polizia, aprono il fuoco. E' terrore. Il bilancio parla di cinque morti, arrivano i reparti anti-terrorismo della polizia norvegese, uno dei due attentatori viene fermato e arrestato. L'allerta rimane altissima: secondo gli agenti c'è il rischio che nel campo dei laburisti siano nascoste cariche esplosive. Per ora il bilancio parla di quattro morti, ma un testimone parla di 20, 25 cadaveri. Alcuni partecipanti al meeting avrebbero cercato di raggiungere a nuoto la terraferma.

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