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Marcegaglia anti-privilegi: "Sacrifici anche dai politici"

Il presidente di Confindustria: "Inaccettabile che paghino tutti tranne loro". Ordinativi in aumento del 13,6%, "ma nodo è la cresita"

Giulio Bucchi
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"E' inaccettabile che tutti facciano sacrifici tranne la politica". L'appello, in linea con la rivolta anti-Casta, arriva addirittura da Confindustria. Secondo il presidente Emma Marcegaglia quello dei tagli ai costi della politica "è un tema che va affrontato subito, e che non può essere rimandato", perché "nel momento in cui, con la manovra, si chiedono sacrifici a tutti la politica deve dare il buon esempio". L'input decisivo, dunque, deve partire dall'alto e fare da traino alla crescita produttiva. Che peraltro ha appena regalato un dato parzialmente positivo: secondo l'Istat, gli ordinativi industriali a maggio hanno registrato un incremento del 4,1%, +13,6% rispetto all'anno precedente. Anche il fatturato dell'industria (sebbene in canlo dell'1,78% rispetto ad aprile) ha registrato un incremento annuo del 10,8%. "Il dato sugli ordinativi è abbastanza positivo - ha commentato la Marcegaglia -. Cè ancora un gap da colmare e siamo lontani dai livelli precrisi ma è positivo. Meno bene invece quelli su fatturato e produzione industriale che testimoniano come il problema sia la scarsa crescita". Ecco il tema principale: "Tutti concordano che la crescita non andrà oltre l'1% e questo resta il vero nodo su cui lavorare".  Un assist importante agli industriali è infine arrivato dalla sentenza del Tribunale di Torino che ha respinto il ricorso della Fiom contro l'accordo di Pomigliano: "E' una sentenza importante - applaude la numero uno di Confindustria - perché sancisce una maggiore libertà contrattuale. Ci potrà essere anche il contratto aziendale non solo quello nazionale. E questo va contro quello che chiede la Fiom". "La sentenza - precisa la Marcegaglia - in ogni caso «non avrà nessun impatto sull'accordo interconfederale" firmato il 28 giugno scorso.

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