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Yao Ming dice addio al basket Lascia il gigante d'argilla

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Il pivot cinese degli Houston Rockets ha detto basta: troppi infortuni. Ha rivoluzionato la Nba, più fuori che in campo

Giulio Bucchi
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Il gigante d'argilla ha detto basta. Yao Ming, centro degli Houston Rockets e stella della Nba e della nazionale cinese di basket, ha ufficializzato il suo ritiro a soli 30 anni a causa dei troppi infortuni. Prima scelta assoluta nel draft 2002, Yao Ming ha convinto anche gli scettici conquistando un posto per l'All-Star Game 2003, sia pure come riserva di Tim Duncan per la selezione Ovest. A fine stagione, sarà beffato da Amar'e Stoudemire per il premio di miglior Rookie. Da matricola diventa gradualmente un giocatore dominante, dal punto di vista tecnico ma soprattutto commerciale. Grazie a lui, la Nba ha deciso di varare la versione in cinese della sua pagina web ufficiale. Nelle sei stagioni successive, però, comincia il calvario di Yao, alto 229 centimetri per 140 chili. Il suo fisico non risponde più come dovrebbe, arrivano infortuni a catena che lo costringeranno a saltare 250 gare. Un'enormità. In gara 3 della semifinale playoff di conference del 2009, contro i Los Angeles Lakers, il pivot si infortunia gravemente al piede sinistro: è frattura, salterà tutta la stagione 2009/10. Il ritorno in campo si dimostra ben presto illusorio: a gennaio 2011 si ferma di nuovo per operarsi alla caviglia sinistra. Poi lo stop, dopo 486 gare tra i professionisti americani e un ruolo (passato e futuro) da simbolo dello sport cinese. Con la sua Nazionale, ha partecipato ai Giochi olimpici di Atene 2004 da portabandiera così come nell'indimenticabile edizione casalinga dei Giochi, a Pechino nel 2008. "Il brasket mi ha dato tanto, voglio ringraziare lo sport", ha commentato Yao in conferenza stampa. Toni raccolti e umili, tipici di un campione che ha sempre preferito l'anonimato e rifuggito i riflettori. Impossibile, almeno per l'ultima volta.

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