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Rifiuti, è guerra nel governo Lega: "In Aula voteremo no"

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Il decreto spacca la maggioranza. Il nodo è il trasferimento nelle altre Regioni, veti incrociati Carroccio-deputati campani del Pdl

Giulio Bucchi
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La maggioranza inciampa ancora sui rifiuti e ora il governo è ad un vicolo cieco. La Lega si arrocca sul decreto e minaccia di votare no, la componente campana dal canto suo non può permettersi di cedere nulla. E Berlusconi? Il Cavaliere, a Napoli, si è giocato spesso faccia, cuore e partita politica. Cadere per colpa della monnezza, proprio quando la responsabilità è anche di un sindaco forte (e dell'opposizione) come Luigi De Magistris sarebbe una beffa inaccettabile. Botta e risposta - Scenario della battaglia tutta interna al centrodestra è la riunione del comitato dei nove della commissione Ambiente. Lega e Pdl non raggiungono l'accordo sulla modifica da apportare al testo del decreto dopo la sentenza del Consiglio di Stato che ha sospeso l'ordinanza del Tar del Lazio che bloccava il trasferimento automatico dei rifiuti nelle altre Regioni. E' stata la Lega a mettersi di traverso: nel decreto, sottolineano dal Carroccio, non può mancare la norma secondo la quale i rifiuti della Campania potranno essere accolti solo dopo il 'nulla osta' della Regione di destinazione. Un ostacolo insormontabile Bossi e i suoi lo hanno trovato nei parlamentari campani del Pdl (in testa Paolo Russo, Nicola Cosentino e Luigi Cesaro), che hanno a loro volta minacciato di votare contro il primo articolo, esponendo il governo al rischio di una caduta. Inutile mediazione - Al termine di una riunione nella sala del governo a Montecitorio tra il presidente dei deputati pidiellini Fabrizio Cicchitto e il capogruppo alla Camera del Carroccio, Marco Reguzzoni, presenti Cosentino, Cesaro e Russo, si è arrivati a una soluzione di compromesso. Pdl e Lega hanno chiesto in Aula un rinvio in Commissione per bocca del relatore Agostino Ghiglia. Richiesta però bocciata dalla Camera con 6 voti di scarto e l'opposizione di Pd, Udc, Idv e Fli. Il testo scade il 30 agosto e deve ancora essere esaminato dal Senato. L'Assemblea di Montecitorio ha quindi iniziato l'esame degli emendamenti al decreto. A gettare ombre sul futuro del decreto (e del governo) è il leghista Renato Togni: "In Consiglio dei ministri i membri del governo della Lega Nord hanno votato contro questo decreto legge: si presume che i gruppi parlamentari manterranno la stessa posizione" durante l'esame parlamentare del provvedimento.

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