Parigi, Alta moda copia il 700 Maria Antonietta icona di stile
Mostra al Palazzo di Versailles. L'influenza del'secolo dei lumi' sulla couture. Da Dior a Galliano, 50 esemplari di abiti moderni
Paniers, parrucche, tessuti preziosi. Si dice che Maria Antonietta fosse la regina della moda, tanto che il suo stile - aggiustato da Rose Bertin, prima stilista della storia - finì per condizionare il futuro del costume. La verità è che il XVIII secolo, fin dal suo inizio, è stato affascinante sotto diversi punti di vista, non solo per la moda, che ancora oggi regala continuamente riferimenti all'epoca dei merletti e dello sfarzo per eccellenza, ma anche per la letteratura e per il cinema, che frequentemente hanno attinto al '700 per trovare ispirazione. Haute couture e '700 - Il privilegiato rapporto tra la couture e il ‘700 è oggi oggetto di una mostra, Le XVIII au goût du jour, al Palazzo di Versailles, sede proprio di quei balli e quelle feste che contribuirono ad elevare allo status di icone le dame che godevano della fortuna di frequentarlo. Non che nel frattempo il costume non si sia evoluto, ma capita continuamente che gli stilisti moderni guardino languidamente al XVIII secolo e facciano di un abito di Madame de Pompadour il punto di partenza di un capo più che attuale. Olivier Saillard, curatore della mostra che, aperta durante la settimana parigina dedicata all'alta moda andrà avanti fino ad ottobre, ha scelto di mettere a confronto, negli sfarzosi ambienti del Grand Trianon, le creazioni dei grandi maestri della moda con il costume dell'epoca, mettendo in evidenza quanto di quell'epoca è, contrariamente a quello che si potrebbe pensare in un primo momento, ancora intriso nella trama dei nostri giorni, e offrendo anche uno spaccato dell'evoluzione del costume: quello che all'epoca era impensabile ai nostri giorni può diventare una tendenza. Così Martin Margiela ha guardato si al XVIII secolo, ma riadattando il costume maschile alla silhouette femminile, altro che paniers e corpetti strizzati. Dal costume all'avanguardia - Per il XVIII secolo e il suo costume ci sono passati dei veri e propri divi della couture, da Christian Dior al suo successore – oggi protagonista di uno scandalo che gli è costato la poltrona e la reputazione- John Galliano, e poi ancora l'irriverente Vivienne Westwood - che nel 1995 ha portato in passerella Vive la cocotte, una collezione importante con tanto di paniers ispirato alle cortigiane dell'epoca - e perfino il visionario genio di Alexander McQueen. Il Palazzo di Versailles raccoglie circa 50 esemplari di abiti moderni – non solo di haute couture ma anche di pret à porter – che, messi a confronto con capi antichi offerti dal Museé Galliera, testimoniano come il ‘secolo dei Lumi' abbia avuto negli anni - e abbia tuttora- una fortissima influenza sul nostro costume, non solo su gli stilisti che amano l'effetto teatrale degli abiti dell'epoca - seppur rivisitato in chiave moderna- ma anche sui designer ritenuti più all'avanguardia, come Yohji Yamamoto, Comme des Garçons o Balenciaga,che hanno saputo guardare al '700 per parlare al futuro. di Donatella Perrone