Ticket e pensioni integrative: Manovra stanga il ceto medio
Verso l'approvazione. Spunta il pagamento di 10 euro per le visite mediche e 25 euro per i codici bianchi. Più morbido bollo bot
Qualche buona notizia, come la stangata sul deposito titoli ammorbidita per i piccoli risparmiatori, e un paio di fregature, su pensioni integrative e ticket sanità. Le correzioni alla manovra sui conti pubblici da 48 miliardi di euro, insomma, vanno oltre le semplici limature annunciate nei giorni scorsi. Il conto finale - come imposto dal ministro dell'Economia, Giulio Tremonti - non si tocca. Del resto, il pareggio di bilancio da raggiungere nel 2014 è un obiettivo irrinunciabile. Il governo di Silvio Berlusconi si è impegnato con l'Unione europea e a Bruxelles non si scherza. Tuttavia, dagli emendamenti presentati ieri al Senato spuntano parecchie sorprese. Il provvedimento è in corsia preferenziale. Dopo il via libera previsto per oggi a palazzo Madama con la fiducia, il testo della manovra dovrebbe ottenere l'ok definitivo a Montecitorio. Anche alla Camera, dove la maggioranza è meno ampia, è già stato annunciato il voto di fiducia al governo. Ecco, qui di seguito, i dettagli delle correzioni proposte ieri. Che complessivamente, secondo calcoli non ufficiali, potrebbero valere altri 20 miliardi di euro. Pensioni. Quanto alle novità, quelle più rilevanti riguardano il comparto previdenziale. A formare il trattamento pensionistico, stando all'emendamento, concorreranno anche i trattamenti erogati da forme pensionistiche integrative, cioè quelle che garantiscono prestazioni definitive, in aggiunta all'assegno base. Dalla misure deriveranno maggiori entrate al lordo del fisco per 18 milioni nel 2011, 44 milioni nel 2012, 44 milioni nel 2013 e altri 44 milioni nel 2014. Mentre i risparmi complessivi sono pari a 150 milioni nel quadriennio. Dall'1 agosto 2011 al 31 dicembre 2014 le pensioni d'oro, superiori ai 90mila euro lordi annui, sono asciugate grazie a un contributo di solidarietà pari al 5% della parte extra fino a 150mila euro; soglia oltre la quale scatta un'ulteriore tagliola pari al 10%. Viene poi anche anticipato all'1 gennaio 2013 l'aggancio delle pensioni all'aspettativa di vita: in particolare dal 2013 l'incremento sarà di 3 mesi, dal 2016 la stima degli adeguamenti triennali è pari a 4 mesi, quello cumulato al 2050 è pari a circa 3 anni e 10 mesi. E ancora: slittano le pensioni con 40 anni di contributi a partire dal prossimo anno; nel 2012 lo slittamento sarà di un mese, nel 2013 di due, dal 2014 di tre. Sanità. Nel 2012 si pagherà un ticket pari a 10 euro per le visite diagnostiche e specialistiche e 25 euro sui codici bianchi del pronto soccorso come previsto nel 2007. Si tratta di un balzello, per la verità, già previsto in buona parte d'Italia. Fisco. È previsto un taglio netto delle agevolazioni tributarie del 5% per il 2013 e del 20% a partire dal 2014 delle agevolazioni fiscali. Il taglio non ci sarà se sarà esercitata la delega fiscale entro il 30 settembre 2013. Bot e investimenti. Rimodulata e ammorbidita la stangata sul deposito titoli, lo strumento bancario dove vengono “appoggiati” i risparmi e gli investimenti degli italiani. L'imposta, con periodicità annuale, sarà di 34,20 euro per importi inferiori ai 50mila euro, 70 euro per importi pari o superiori a 50mila euro e inferiori a 150mila euro, 240 euro per importi pari o superiori a 150mila euro e inferiori a 500mila euro, 680 euro per importi pari o superiori a 500mila euro. Ulteriori aumenti partiranno nel 2014 per arrivare fino a 1.100 euro sulla testa dei superpaperoni. Benzina. L'emendamento presentato ieri mette a regime gli aumenti provvisori delle accise sui carburanti. Borsa e stock option. L'aliquota del 10% si applicherà a tutta la parte eccedente la parte fissa della retribuzione. Imprese. La quota di ammortamento finanziario deducibile non sarà superiore al 2% del valore dei beni in concessione. Per le imprese concessionarie di costruzione e gestione autostrade e trafori la percentuale è pari all'1%. Il limite massimo dell'accantonamento passa così dal 5% all'1% del costo del bene e gli accantonamenti sono deducibili in quote costanti nell'esercizio stesso e nei cinque anni successivi. Bilanci comunali. Correzioni ampie anche sul fronte del cosiddetto Patto di stabilità. Cambiano, insomma, i criteri che definiscono i comuni virtuosi, cioè quelli con i bilanci in ordine: i nuovi sono la convergenza tra spesa storica e costi e fabbisogni standard e l'aver operato dismissioni di partecipazioni societarie. Le misure non sono gradite dagli enti locali. Per i quali, tra altro, scatta l'obbligo di associarsi già dal 2011 per l'espletamento di almeno due funzioni fondamentali spettanti oggi. Sono previsti inoltre tagli dei trasferimenti alle regioni. di Sandro Iacometti