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Mumbai colpita da terrorismo: 18 morti. No rivendicazione

I feriti sono 131. Ministro dell'Interno: "Non accusiamo nessun gruppo terroristico, sono tutti sospetti". Negata presenza 4° ordigno

Costanza Signorelli
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E' di 18 morti e 131 feriti, di cui 23 in condizioni gravi, il bilancio ufficiale del triplice attentato che mercoledì 13 luglio,  ha scosso Mumbai, la metropoli del sud dell'India. Lo ha riferito il ministro dell'Interno indiano, Palaniappan Chidambaram, nel corso di una conferenza stampa in cui ha aggiunto che ancora non è chiaro a chi sia riconducibile l'attentato, non rivendicato. Il ministro ha precisato che tutti i feriti sono stati trasferiti in ospedale e che i siti dove sono esplosi gli ordigni sono stati transennati per agevolare le indagini degli agenti di polizia. La metropoli indiana, nota come Bombay, nel novembre 2008 era stata teatro di attacchi terroristici che costarono nel complesso oltre 166 morti. La città è in tilt e l'amministrazione locale ha chiesto a tutti i residenti di non muoversi da casa. E' scattato anche l'allarme sanitario e gli ospedali hanno chiesto alla gente di donare il sangue. La ricostruzione - Stando a fonti di polizia, un primo ordigno è esploso alle ore 18.45 locali nell'area sud del Zaveri Bazar, dove si svolge il popolare mercato di gioielli. Stesso obbiettivo preso di mira nell'attentato del 1993. Solo pochi minuti dopo, alle ore 18.47 locali è esplosa la seconda, nella zona centrale di Dedar. La terza e ultima alle ore 19.06, nel ricco quartiere di Opera House. Il ministero dell'Interno indiano ha confermato che si tratta di un nuovo attacco terroristico. In considerazione delle zone prese di mira dagli attentatori "è chiaro che volevano colpire più persone possibili", ha dichiarato un funzionario del governo di Maharashtra ."E' stato usato nitrato d'ammonio con un timer", ha spiegato il ministro Chidambaram riferendosi al tipo di bombe utilizzate dai   terroristi. "Il fatto che siano esplose a pochi minuti l'una dall'altra - ha sottolineato - dimostra che è si è trattato di un attentato terroristico coordinato". I responsabili dell'attacco -  E' ancora presto per dire con certezza chi sta dietro le bombe ma fonti dell'intelligence indiana hanno indicato, subito dopo l'attacco, che potrebbe essere coinvolto il gruppo islamico fuorilegge  degli Indian Mujahiddin, a cui sono stati attribuiti vari altri  attentati in India. Il gruppo è affiliato ai militanti pakistani di Lashkar-e-Taiba. Il ministro dell'Interno indiano   Palaniappan Chidambaram ha però dichiarato: "Anche se è certo che si tratti di attacchi coordinati, ancora non ci sono piste che possano far risalire ai responsabili degli attentati compiuti. Tutti i gruppi che hanno la capacità di compiere quegli attacchi   terroristici sono sospetti. In questa fase non puntiamo il dito contro questo o quel gruppo". Il ministro ha poi respinto le accuse su   presunti errori dell'intelligence, spiegando che non vi era nessun allarme sul rischio di un attacco imminente a Mumbai e la presenza di un quarto ordigno ancora inesploso.

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