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Marina massacra De Benedetti: "Fallito. Capitalista cannibale"

La figlia del premier in un'intervista fiume: "Non ci venga a parlare di etica. Mondadori, esproprio inaccettabile. Sinistra? Tossica"

Andrea Tempestini
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Marina Berlusconi indossa l'elmetto e scende in trincea. La sfida è contro il "capitalista cannibale", l'ingegnere, il padre di Repubblica, il grande antagonista di suo padre: Carlo De Benedetti. "Basta guardare alla sua straordinaria capacità non di creare ma di distruggere - lo incalza Marina -, di non produrre benefici per tutti ma vantaggi solo per se stesso" per poterlo definire, appunto, padri di un "capitalismo cannibale". "Parabola costellata di fallimenti" - Le frasi di fuoro sono state stampate sulle pagine di Panorama, a cui la figlia del Cavaliere ha concesso una lunga intervista. Al centro del colloquio, ovviamente, la sentenza milanese che ha condannato Fininvest a risarcire la Cir di De Benedetti per la vicenda del Lodo Mondadori. Quella dell'ingegnere, lo massacra Marina, "è una parabola costellata di fallimenti industriali, a cominciare da quello storico dell'Olivetti, di incursioni manageriali molto discusse come i quattro mesi alla Fiat o i 40 giorni all'Ambrosiamo di Roberto Calvi, di scorribande finanziarie con contorno di parenti stretti sanzionati per insider trading. Per non parlare delle tante scommesse politiche perdute in malo modo. Di sicuro l'ingegner De Benedetti - prosegue - è l'ultimo a poter pontificare su etica, correttezza, coerenza. Da sempre giostra i suoi affari tra pubblica demagogia e interessi privati". "Esproprio inaccettabile" - "Non mi sono mai permessa di accusare la magistratura nel suo complesso - prosegue -, ma solo di criticarne alcune componenti", e l'ultimo riferimento è a quella fetta di giustizia che ha deciso di svuotare le casse Fininvest: efficace, in tal senso la copertina dell'edizione di Panorama, che titola 'La grande rapina'. "Anche dopo questo esproprio inaccettabile - incalza nell'intervista - continuo ad avere fiducia nei giudici, resto convinta che la stragrande   maggioranza dei magistrati faccia il suo lavoro con onestà ed   equità, che resti capace di distinguere i propri orientamenti dal proprio giudizio, basato soltanto sulla legge". "Opposizione ci intossica" - Ma la figlia del presidente del Consiglio ne ha anche per le opposizioni, causa della "malattia di un Paese che vive ormai da troppo tempo in ostaggio di una minoranza che avvelena l'ambiente e inotssica la vita di tutti noi". Marina auspica che "la politica di opposizione sia capace di riconquistare il suo ruolo, e che finalmente la smetta di andare a rimorchio di certa magistratura e di certa informazione. E la smetta - aggiunge - di inseguire improbabili icone. Pensi ad esempio a Rupert Murdoch, oggi alle prese in Gran Bretagna con lo scandalo delle intercettazioni abusive, ma fino a ieri osannato qui in Italia come un paladino del giornalismo duro e puro: ancora una volta solo per andare contro mio padre". 

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