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Urugay, ai quarti l'Argentina. Tabarez: "Vincere o morire"

Coppa America, la 'Celeste' verso il super classico: "Daremo tutto". Si qualifica anche il Cile di Sanchez, può incontrare il Brasile

Andrea Tempestini
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Cile e Uruguay vincono le rispettive partite contro Perù e Messico (con un doppio 1-0 firmato da un'autorete del peruviano Carrillo e dalla rete dell'uruguaiano Alvaro Pereira), passano il turno e volano ai quarti di finale della Coppa America. Questo l'esito delle partite del Gruppo C che si sono giocate nella notte. Il tabellone - Con questi risultati l'Uruguay, qualificata come seconda, si giocherà l'accesso alle semifinali contro l'Argentina nel "clasico rioplatense" di domenica. Il Cile di Sanchez, invece, che ha passato il turno come prima classificata, affronterà la seconda classificata del Gruppo B che comprende Venezuela, Brasile, Paraguay e Ecuador. In procinto di passare il turno anche il Perù che, con 4 punti, dovrebbe essere promossa tra le migliori terze. Se otterrà il lasciapassare come prima migliore terza, la nazionale di Markarian sfiderà sabato la Colombia a Cordoba. Se passerà come seconda migliore terza, invece, giocherà contro la capolista del Gruppo B. "Vincere o morire" - L'Uruguay si prepara alla sfida senza appello contro l'Argentina. La 'celeste', come detto, sabato sfiderà i   padroni di casa a Santa Fe. “Da questo momento in poi, in ogni partita di tratta di vincere o morire. Comincia il vero torneo”, ha detto Oscar Washington Tabarez, ct dell'Uruguay e vecchia conoscenza rossonera. “Non abbiamo ancora trovato il gioco che avremmo voluto esprimere - ha aggiunto il tecnico - ma finora non abbiamo mai perso. Si dice che il Cile sia stata finora la squadra migliore, ma contro di noi non ha vinto. Contro l'Argentina daremo tutto per ottenere un risultato positivo”. Nella Coppa America del 2007, l'Uruguay eliminò il Venezuela padrone di casa. Ora, c'è la possibilità di realizzare un'impresa ancor più grande. “Nell'ultima edizione abbiamo battuto la squadra del Paese organizzatore, ma stavolta è una cosa diversa: l'Argentina è fortissima. D'altra parte, nel calcio non c'è nulla di deciso”.

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