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Primo Greganti menò Di Pietro "Voleva solo ammanettarmi"

La rivelazione nel libro di Renato Farina. "Mirava a mettermi in cella senza motivi". Tonino lo nasconde, ma non nega il metodo

Andrea Tempestini
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La violenza va sempre deprecata ecc. ecc., ma se è vero che l'ex comunista Primo Greganti picchiò Di Pietro durante un interrogatorio - lo rivela il nuovo libro di Renato Farina - secondo me ha fatto bene. Raccontò Greganti in un paio di vecchi libri: «Avevano emesso un mandato d'arresto illegittimo, e sia Ghitti che Di Pietro hanno riconosciuto l'errore, ma poi Di Pietro disse: “Adesso vado da Davigo, e vedrai che lui un motivo per tenerti dentro lo trova”. Fatto sta che io ritorno in cella e ci resto per 26 giorni». Poi: «Di Pietro mi mandò ad arrestare a casa prima dell'alba: mi voleva catturare nel sonno. Solo che io non c'ero, avevo dormito fuori. Dove abito io c'era mezzo metro di neve. Io e Di Pietro quella mattina avevamo un appuntamento, era da 15 giorni che gli chiedevo di ricevermi. Finalmente ci accordiamo per le 11 al Palazzo di Giustizia di Milano, e lui che fa? Mi manda i poliziotti alle quattro del mattino a casa per arrestarmi. Hai capito che metodi?». Sono metodi che Di Pietro ha nascosto, ma mai negato. Disse lui stesso: «Io andavo da Davigo o da Colombo e segnalavo un'operazione che mi puzzava. “Vedi che cosa è successo qui?”, questo secondo me è un reato di porcata... Cari Davigo e Colombo, cavoli vostri, entro domattina trovate una soluzione che giuridicamente non faccia una piega». Traduzione: io lo metto dentro, il come e il perché trovatelo voi.

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