La Merkel spinge Tremonti: "Manovra convincente"
Il cancelliere: "Date segnali urgenti all'Europa". Il ministro Schaeuble: "Strada giusta". Ma gli istituti tedeschi tifano per la crisi delle banche italiane
La Germania con una mano dà e con l'altra toglie. Se la politica tedesca, con la cancelliera Angela Merkel in prima fila, spinge l'Italia e Giulio Tremonti, tifando per l'approvazione rapida della manovra, ben diverso è l'atteggiamento delle principali banche di Francoforte, che tifano silenziosamente per un aggravarsi della crisi finanziaria di Piazza Affari, che oggi ha registrato una nuova giornata di passione dopo l'ultimo venerdì nero. La telefonata - Domenica, la Merkel ha telefonato a Silvio Berlusconi per confrontarsi riguardo alla manovra che domani inizierà l'iter di discussione. "Ho piena fiducia nel fatto che il governo italiano ne adotterà una nella direzione del risparmio e del consolidamento", ha detto in conferenza stampa a Berlino. Il cancelliere tedesco ha chiesto a Berlusconi "segnali urgenti", da dare ai mercati di tutta l'Europa. D'altronde, la Merkel è ben conscia che in gioco c'è l'esistenza stessa dell'Eurozona, già minata dallo spettro-default di Grecia, Portogallo e Irlanda. "La Germania e tutti i partner europei sono assolutamente determinati a difendere la stabilità dell'euro". Ottimista si è detto il ministro delle Finanze di Berlino, Wolfgang Schaeuble: "L'Italia è sulla strada giusta" e la manovra è "molto convincente". Secondo Schaeuble, l'Italia può evitare di rimanere invischiata nel contagio finanziario. "Non lo credo affatto", ha risposto il ministro tedesco alla domanda se l'Italia può essere la prossima vittima. I gufi - Dall'altro lato, però, ci sono i colossi bancari tedeschi che hanno tutto da guadagnare da una crisi italiana. Il motivo è semplice e l'esempio greco calzante. Nel caso di Atene, verso cui le banche tedesche sono le più esposte, Berlino preme per un risanamento durissimo e celere che eviti il default, anche grazie a sostanziosi aiuti europei. Per l'Italia, invece, è un'altra storia. Il debito pubblico nazionale, altissimo, è però tutto 'interno', cioè controllato dalle stesse banche italiane. Gli istituti di credito tedeschi hanno dunque meno rischi e molti più vantaggi in caso di difficoltà di Unicredit, Intesa-Sanpaolo e via dicendo. L'opportunità, ghiotta, sarebbe quella di mettere le mani sulle banche e il debito pubblico italiani. A questo, poi, si aggiunge lo spread Btp-Bund a livelli record, altra mina vagante per l'Italia. E occasione per le banche tedesche.