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Caccia ai tormentoni estivi Sorpresa: le radio mentono

Le vere hit sono nelle classifiche web e nel download online. Dominano Kuduro, Alexandra Stan e la Carrà. Lady Gaga? Non c'è

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Il funerale al tormentone estivo? E' avvenuto da un pezzo, anche se qualcuno s'è sognato di scriverlo solo pochi giorni fa. Invece alla dance, che è il nuovo pop, il funerale glielo fanno quotidianamente le radiolone snob del Belpaese; nella fattispecie quelle che a qualsiasi ora passano le originalissime canzoni dei Modà (band prodotta da Ultrasuoni, etichetta che, guarda caso, appartiene alle medesime radio). Così, il divario tra ciò che la gente ama e compra (su iTunes) e ciò che ascolta passivamente su buona parte dei network italiani, diventa ogni giorno più lampante e, per certi versi, ridicolo. Da una parte c'è un mondo astratto, quello della radiofonia, dove l'entertainment e gli interessi fanno la parte del leone. Dall'altra c'è il pubblico, che ha gusti diversi e sulle hit ci arriva sempre prima. Altrimenti non si spiegherebbe come il Kuduro, primo nelle vendite da oltre un mese, non è ancora entrato nella Top 5 dei più trasmessi. In attesa di sapere chi la spunterà in questa accesa disputa tra programmatori radiofonici e ascoltatori, vediamo quali sono le canzoni che stanno facendo da colonna sonora a queste calde settimane... Colpo di... Kuduro - Ovviamente, non possiamo non partire dalla pirotecnica Danza Kuduro di Don Omar & Lucenzo, sulla quale in molti hanno avuto da ridire: c'è chi si è soffermato sul fatto che è uscita l'anno scorso (ergo?), e chi ha evidenziato la sua vena tamarra, dimenticando che non stiamo parlando del Pierrot Lunaire di Schönberg, ma di una canzone dance, pensata per far breccia nel pubblico del mainstream e per far muovere certe parti del corpo (kuduro significa appunto "sedere sodo"). Dalla Romania - A seguire, la bella e brava (ma un po' ispirata, alla prima Inna) Alexandra Stan, che con l'ipnotica Mr. Saxobeat ci tiene compagnia da aprile, e LMFAO, che con la complicità di Lauren Bennett & Goon Rock ha creato l'irresistibile Party Rock Anthem, un mix esplosivo di house, tagliente electro e hip hop in stile anni '90. J-Lo e Shakira deludenti - Scongiurato, per fortuna, il pericolo Lambada by Jennifer Lopez ma non quello dell'onnipresente Pitbull, in pista con la discreta Give Me Everything Feat. Ne-Yo, Afrojack & Nayer e pure al fianco di una Shakira tanto sorprendente nel nuovo look (è diventata mora) quanto deludente dal punto di vista musicale, visto che Rabiosa pare un motivetto da balera di quart'ordine. Retrò-gusti - La carrellata prosegue con l'estasiante Anger Never Dies degli Hooverphonic, che riescono a piazzare un'altra elegantissima hit a dieci anni esatti e nello stesso periodo della indimenticabile Mad About You. Ancora eleganza con Caro Emerald, che impera in tv con Stuck e in fm con la solare Riviera Life (Vivere), in cui duetta con Giuliano Palma. Inni per tutti - Bene anche per l'inossidabile Giorgia, che con il Mio giorno migliore, come l'ottima Dolcenera in Il sole di domenica, s'è lasciata contagiare dal suono elettronico e dal ritmo, che non manca nemmeno nell'energica Vedo Nero di Zucchero. Ancora Italia: dal bellissimo Manifesto futurista... di un Vasco Rossi che, statene certi, tra qualche anno e per la gioia di tutti, sarà "ancora qua", al Più grande spettacolo dopo il big bang del bravissimo Jovanotti. Ma l'estate italiana ha pure un inno gay frizzante e scatenato come Far L'Amore di Bob Sinclar e Raffaella Carrà, e un inno etero, Le donne, che è fortissimo e porta la firma dell'irrefrenabile Fabri Fibra. Sorprese e non - Successo duraturo e meritato per l'esordiente Jessie J con Price Tag Feat. B.o.B, per il rumeno Catalin Josan con Don't Wanna Miss You e per i Coldplay, tornati da poco in scena con la brillante Every Teardrop Is A Waterfall. Occhio, anzi orecchio, anche ad un'altra esordiente, la brasiliana Maria Gadu, che nella splendida Shimbalaiê, un mix di suoni popolari, samba e funk, racconta il tramonto più bello del mondo. Consacrazioni - Sempre in ambito internazionale, impossibile non far menzione di Set fire to the rain della fenomenale Adele, del talentuoso Bruno Mars con The Lazy Song e della conturbante Rihanna con la danzereccia S&M. Volano alti anche gli Swedish House Mafia (imitatissimi, da noi italiani ma adesso anche da David Guetta nella mediocre Little Bad Girl Feat. Taio Cruz & Ludacris), in classifica con un inno carico e decisamente orecchiabile come Save The World. Sulla rampa di lancio, invece, la scanzonata Last Friday Night (T.G.I.F.) di una Katy Perry che di essere brutta (nel video) può solo far finta, e la gradevole electro dance dal sapore europeo di Don't stop the party dei Black Eyed Peas. Nessuna hit sotto l'ombrellone per Lady GaGa, che, come da noi anticipato, non decolla con l'ispiratissimo Born This Way e, dopo aver lanciato quattro canzoni in quattro mesi, paga il conto. Un po' salato, per la verità, dato che gli echi ormai depotenziati di Judas continuano a sentirsi qua e là, e The edge of glory, nonostante il bel sax del compianto Clarence Clemons, fa fatica a lasciare il segno. In più Germanotta, che se continua così, assieme Jim Morrison e compagnia rischia di finire nel club dei 27, minaccia di far uscire anche You and I. Ma per fortuna nel suo disco ci sono Americano e, soprattutto, Scheiße. 

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